Fine d’anno, tempo di bilanci anche per Cantina Valpolicella Negrar, che può inserire nel proprio carniere diversi successi. Primo fra tutti, quello economico, con un fatturato consolidato in crescita (+9% rispetto al 2015) di 35.650.000 euro, conseguito per il 65% all’estero, un aumento di vendite di prodotto imbottigliato pari a + 3.451.000 euro, ed un utile di esercizio di 2.497.669 euro. Ai soci è stata liquidata la migliore remunerazione di sempre: 15.687.012 euro per un totale di 98.200 quintali di uve conferite. Importanti anche i riconoscimenti internazionali arrivati per la qualità della produzione, due fra tutti, l’elezione del Mater Riserva 2010 Domìni Veneti a miglior Amarone in concorso a Mundus Vini e la nomina di miglior cantina cooperativa italiana da parte della rivista tedesca Weinwirtschaft.
Remunerazione importante, ma determinante lo sguardo al futuro Un altro motivo di soddisfazione viene evidenziato dal presidente Renzo Bighignoli: «Oggi i 230 soci sentono la cantina come fosse ‘casa loro’, vedono in essa il proprio futuro e per questo, come farebbe ogni buon padre di famiglia, sono disposti ad investire nel lungo periodo». L’investimento a cui si fa riferimento riguarda i lavori di riqualificazione della cantina, programmati per soddisfare nuove esigenze produttive e per migliorare l’accoglienza dei visitatori. La prima parte di lavori, che dovrebbe concludersi nell’autunno 2017, è relativa ad una nuova ala costruita nel terreno adiacente alla sede, acquistato nel 2015, e destinata ad ospitare la logistica, il magazzino e l’appassimento delle uve. Ma accanto ai risvolti economici, Bighignoli ama ricordare l’attenzione che la cantina riserva al sociale attraverso il progetto La Scuola nel vigneto, oramai giunto alla quinta edizione, e alla promozione della cultura. A questo riguardo, l’ultima delle iniziative attuate è il sostegno alla pubblicazione del catalogo della mostra del maestro veronese “Antonio Balestra. Nel segno della grazia”, in corso a Verona al Museo di Castelvecchio sino al 19 febbraio 2017.
Sempre più vigneti etici Soddisfatto dei risultati anche il dg ed enologo Daniele Accordini. «Stiamo lavorando molto sulla relazione con il pubblico, sempre più interessato alla filiera corta. La nostra scelta di intraprendere il servizio di eCommerce con la linea top Domìni Veneti va in questa direzione. Inoltre, siamo sempre più attenti all’adozione di tecniche di coltura rispettose dell’ambiente e della salute degli operatori: oltre alla drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci in vigna, paghiamo ai soci passati al bio il 10 per cento in più per le uve conferite, e abbiamo aderito al progetto di sostenibilità “Riduci Risparmia Rispetta” promosso dal Consorzio di tutela».