I suoi vini nella culla della Magna Grecia sono dedicati alla mitologia di una terra antica e fertile. Così dopo il Portogreco, il Molosso, il Siritide, l’Achelandro e altre etichette, l’azienda Fontanarosa di Scanzano Jonico (Mt) presenta una nuova produzione. Si chiama Epeo – il fondatore di Lagaria, nella terra degli Enotri, il mitico scultore che costruì con astuta invenzione e sapienza il Cavallo di Troia – un rosso strutturato da 15,5% di gradazione alcolica prodotto interamente con uve Primitivo. Siamo andati nella nuova cantina di Fontanarosa, per conoscere questa realtà vitivinicola del Metapontino (che produce annualmente 40mila bottiglie), con Massimiliano Di Giorgio titolare dell’azienda insieme alla moglie Louise Loscalzo, che gestisce il punto vendita nei bei locali dei Casalini a Policoro (l’antica Eraclea, celebre per la battaglia del 280 a.c. a cui prese parte Pirro).
Conduzione familiare «Siamo un’azienda a livello familiare – dice Di Giorgio ad agricultura.it – che fa vini nella Magna Grecia, con grande passione; vini strettamente legati al nostro territorio. Si producono vitigni autoctoni come il Primitivo – recentemente c’è stata anche la Doc Matera per questo vitigno –, poi Aglianico e Sangiovese. Prediligiamo questi vitigni che sono espressione del nostro territorio e che si esprimono molto bene. Storicamente siamo partiti con il Molosso (Sangiovese 60% Merlot 40%), il Siritidiede bianco (Malvasia 40% Chardonnay 60%), l’Achelandro (Montepulciano 70% Sangiovese 30%), il Portogreco, il vino di punto dell’azienda con un uvaggio principalmente di aglianico (almeno 80%), con una minima percentuale di Sangiovese e Merlot, giusto per togliere quella aggressività dell’Aglianico e renderlo più pronto al consumo. Vini che negli anni sono stati apprezzati anche nei concorsi (Vinitaly, Gambero Rosso ed altri)».
Sangiovese sullo Jonio A due passi dal mare il Sangiovese è il vitigno maggiormente diffuso nel territorio: «Si presta molto bene – afferma -; per il clima della fascia jonica offre dei bei profumi, una buona salinità ed una buona tannicità, si presta tal quale ho blendato con altri vitigni».
Epeo l’ultimo nato Negli scaffali da poche settimane è arrivato l’Epeo. «È uscito da pochi mesi – spiega – ma studiato per molto tempo, un primitivo in purezza che ha bassissime rese (70 quintali per ettaro) che dà una concentrazione al vitigno in una maniera considerevole, stiamo parlando di un vino da 15,50 gradi di alcol, con degli estratti consistesti. E’ un vino che dovrebbe essere prodotto in annate particolari, non in tutte le annate si possono infatti ottenere queste gradazioni. Fatto maturare per 12 mesi in piccole botti di rovere, con un affinamento in bottiglia per 4-5 mesi e poi pronto al commercio. Va abbinato con carni saporite, selvaggina, ma lo consiglio anche con un buon formaggio stagionato a pasta dura, magari accanto ad un caminetto per apprezzare pienamente il suo grande carattere».
Controllo della qualità «La nostra azienda – sottolinea Louise Loscalzo – vanta di essere la prima nel Metapontino ad avere un ciclo completo di produzione che va dalla coltivazione delle uve all’imbottigliamento del vino. Questo ci permette di garantire il controllo qualitativo su tutte le fasi del processo di lavorazione, con la possibilità per il cliente, sempre al centro della nostra attenzione, di visitare la cantina e rendersi conto di come i vini Fontanarosa siano frutto sia del rispetto delle regole tradizionali di lavorazione che delle più moderne tecniche enologiche».