«Approvate le nostre proposte per contrastare l’azione delle cosiddette specie aliene (o alloctone), provenienti cioè da altri ecosistemi e che rompono l’equilibrio di quelli autoctoni. Una vera e propria ‘invasione’, favorita dall’import massiccio di merci e dai cambiamenti climatici in atto, che distrugge gli habitat tipici del Belpaese e le colture dove nasce l’agroalimentare Made in Italy e che pertanto va fermata al più presto». Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano il voto favorevole alla risoluzione unitaria, appena approvata, che ha accolto buona parte dei due testi a firma 5stelle.
Parassiti internazionali «Dalla Popilia japonica, coleottero parassita originario del Giappone che colpisce oltre 100 piante, all’Aethina Tumida, coleottero del Sudafrica che s’insedia negli alveari contaminando così il miele e le altre eccellenze dell’apicoltura italiana: è questo il frutto di una globalizzazione sfrenata che assale letteralmente le nostre filiere produttive portando sul territorio insetti e parassiti nocivi per i nostri habitat. Per questo – spiega il portavoce 5stelle Paolo Parentela– abbiamo proposto di razionalizzare i punti di accesso merci sul territorio nazionale, ben 52, e potenziare la specializzazione degli organi di controllo alle frontiere oltre che assumere iniziative per vietare o limitare l’immissione nel territorio italiano da aree extra UE di quei prodotti che maggiormente hanno evidenziato essere causa dell’introduzione di parassiti e fitopatie, come la legna da ardere, vegetali e talee. Tra le altre misure del M5S accolte, l’impegno a incentivare, attraverso una deroga alla normativa italiana che ha recepito la Direttiva Ue Habitat, la lotta biologica al posto di quella chimica, inserendo l’antagonista naturale della specie infestante invece di usare pesticidi o altri metodi più impattanti; istituire un elenco nazionale delle specie esotiche invasive; interventi straordinari che vadano dal potenziamento della ricerca al miglioramento della capacità di intervento nelle fasi di emergenza fino al potenziamento degli strumenti di risarcimento per gli agricoltori colpiti».