La Conferenza Stato-Regioni ha approvato in sede tecnica il Piano di conservazione del lupo. L’approvazione finale del piano, in sede politica, è fissata per il 2 febbraio. Lo fanno sapere fonti del Ministero dell’Ambiente. Quest’ultimo ha recepito alcune richieste di modifica da parte degli enti locali, che nel complesso hanno apprezzato il Piano. Una posizione più critica è stata assunta dalla Regione Lazio.
Piano Lupo, in cosa consiste Il Piano lupo, elaborato con la collaborazione di un settantina di esperti, prevede 22 azioni per favorire la convivenza fra i lupi e le attività agricole. Negli ultimi tempi l’aumento del numero di questi animali selvatici in Italia ha creato grossi problemi agli allevatori, che hanno visto colpite mandrie e greggi. Il Piano indica tutta una serie di misure da prendere per tutelare gli allevamenti, dalle recinzioni speciali ai rimborsi.
Animalisti sul piede di guerra La misura più controversa è la 22, che prevede un abbattimento controllato di un numero di lupi non superiore al 5% del numero complessivo in Italia, previo un piano regionale approvato dal Ministero dell’Ambiente. Le associazioni animaliste sono insorte, mentre il Ministero difende la misura, dicendo che non minaccia la sopravvivenza della specie e previene il bracconaggio.