Professione cercatori d’ulivi. Si tratta di una nuova figura, nata in Puglia, inventata da chi caparbiamente ha saputo fare di una grande passione un lavoro vero e proprio.
Idea vincente L’occasione, il bando “Principi Attivi della Regione Puglia” per le idee più innovative di valorizzazione del territorio, che Enzo Suma e Vincenzo Curri – due allora trentenni salentini con formazione universitaria in scienze ambientali e forestali – vincono piazzandosi “orgogliosamente nei primi posti della graduatoria”. Nasce così nell’estate 2013 il progetto Millenari di Puglia. Ossia i monumentali alberi di ulivo, meravigliose sculture naturali, alcune delle quali si ipotizza risalgano a 3000 anni fa, elementi di pregio di un patrimonio inestimabile che caratterizza il paesaggio e ha scritto la storia stessa della Puglia, con i suoi 60 milioni di alberi di ulivo. Messo oggi a repentaglio dalla Xylella, che l’associazione vive, naturalmente, come un incubo.
I giganti di Puglia Il focus dell’attività di Millenari di Puglia è censire, misurare, catalogare, fotografare i Giganti di Puglia, soffermandosi sui più antichi, maestosi o semplicemente interessanti sotto il profilo naturalistico e culturale, che poi divulgano con un’intensa attività di comunicazione web (su Facebook la loro pagina conta più di 20mila fan) e, soprattutto, attraverso le centinaia escursioni annuali (info e prenotazioni) che organizzano nelle campagne pugliesi da Monopoli in giù, partendo dalla cosiddetta Piana degli Ulivi, nella vicina Valle D’Itria e in tutto il Salento. E che ormai consentono al progetto di camminare con le proprie gambe, senza richiedere ulteriori sostegni pubblici. Ogni domenica infatti (durante l’estate anche tutti i giorni) sono almeno due le escursioni, con gruppi di quaranta persone ciascuna, generalmente a piedi ma spesso anche in bici, in luoghi non prettamente turistici, ma dalla bellezza ancora incontaminata.
Voglia di Puglia Anima e motore del progetto, il naturalista Enzo Suma rimasto in Puglia, a differenza di Vincenzo, e che ha trasformato la sua passione in un lavoro «che – afferma – mi consente di vivere dignitosamente, ma è il mestiere più bello del mondo». Lui studia e progetta ogni settimana percorsi sempre nuovi alla scoperta delle sculture millenarie, fra paesaggi mozzafiato, paradisi di biodiversità e, spesso, luoghi sconosciuti. Ad affiancarlo, nei sopralluoghi e nella progettazione oggi c’è lo speleologo Antonello Morelli, insieme hanno scoperto uno dei luoghi più belli della Puglia, la Grotta dei Millenari. Ad occuparsi attivamente delle escursioni oltre ad Enzo anche Guido Palma con la collaborazione saltuaria di altre guide naturalistiche.
Dalla provincia di Brindisi al resto della Puglia Di strada, è il caso di dire, dall’estate 2013 il progetto ne ha fatta tanta: «siamo partiti circoscrivendo la nostra attività alla sola Piana degli Ulivi – spiega Enzo Suma – che abbraccia i comuni di Ostuni, Fasano, Carovigno e Monopoli, ma poi il successo ci ha spinto ad allargarci anche alle altre bellissime aree della Puglia. Il nostro naturalmente non è un censimento ufficiale, che è condotto dalla Regione Puglia in seguito alla legge regionale 14 del 2007, ma ha un valore culturale profondo, di valorizzazione delle piante, di conoscenza di luoghi che noi stessi non conoscevamo e che meritano di essere visitati non solo per la bellezza del paesaggio, ma anche per il loro valore storico, archeologico e naturalistico». Come la Gravina di Riggio a Grottaglie (in provincia di Taranto) angolo incontaminato di biodiversità che custodisce l’unica cascata di Puglia puntellata da ulivi plurisecolari e macchia mediterranea, grotte panoramiche e affrescate con pitture risalenti al X secolo d.C. e che grazie alla collaborazione dei proprietari è diventata ormai l’escursione domenicale immancabile di Millenari di Puglia. O come Salina dei Monaci, l’area naturalistica di Torre Colimena (TA), il paradiso pugliese dei fenicotteri rosa.
Il concorso per sensibilizzare i proprietari e opinione pubblica Centinaia gli alberi straordinari per forma e bellezza scoperti in questi quattro anni di attività in tutta la Puglia, ulivi maestosi le cui dimensioni a volte superano addirittura i 10 metri di circonferenza, misurata a “petto d’uomo” a 130 cm cioè dal suolo. «Ma ci sono sicuramente delle aree e degli esemplari che ancora non conosciamo – spiega ancora Suma – per questo abbiamo ideato il concorso Giganti di Puglia, con il quale premieremo il miglior ulivo monumentale dell’anno. L’obiettivo è tenere alta l’attenzione sul grande patrimonio di ulivi millenari e stimolare i proprietari ad essere custodi attenti di un bene simbolo della nostra cultura che sentiamo appartenere alla comunità intera». Tempo fino al 31 marzo, per partecipare: il regolamento sul sito di giganti di puglia.
Le scoperte più belle Tante le scoperte fatte in questi anni da parte delle guide naturalistiche, Enzo ed Antonello, tra queste la più emozionante è stata una caverna naturale sconosciuta ai più, poi soprannominata la Grotta dei Millenari, a pochi passi dalla grotta della famosa “Donna di Ostuni”, vissuta circa 28mila anni fa, gioiello archeologico del Parco di Santa Maria D’Agnano. Dal suo interno, si gode di una vista straordinaria sulla Piana degli Ulivi. «Io e Antonello – racconta Enzo – abbiamo scoperto e lanciato la Grotta dei Millenari, che oggi è diventata un’attrazione paesaggistica legata alla città di Ostuni. E’ il nostro orgoglio, da quando l’abbiamo scoperta, nel gennaio del 2014, il proprietario ci ha consentito di condividere l’emozione con tante altre persone. Da allora ogni settimana dedichiamo un appuntamento per poterla visitare e raggiungere in sicurezza. Questa è la filosofia di Millenari di Puglia: valorizzare il territorio consentendo di conoscere meraviglie che altrimenti rimarrebbero sconosciute».
Incubo xylella e la stranezza dei casi isolati Un percorso tutto in discesa e costellata di successi, soddisfazioni, traguardi sempre più ambiziosi e che improvvisamente, però, oggi è minacciato dalla Xyella. È di ottobre scorso la notizia del batterio arrivato dal basso Salento anche nella provincia di Brindisi, dove si trova la concentrazione maggiore di ulivi monumentali, quando in una stazione di benzina di Ostuni fu riscontrata la presenza di Xylella su di un ulivo. «Casi isolati – spiega ancora Suma – come il caso di Martina Franca con un singolo albero o come, ultime in ordine di tempo, le 5 piante ammalate riscontrate proprio di recente qua e là lungo una fascia tra le province di Brindisi e Taranto, in seguito al monitoraggio svolto dalla Regione Puglia con il prelievo di migliaia di campioni da analizzare. Per la precisione le cinque piante si trovano: 1 a Carovigno, a due passi dall’area naturalistica di Torre Guaceto, nella frazione di Serranova dove ci sono molti alberi millenari, 1 a San Vito dei Normanni, 1 a Ceglie, 1 a Grottaglie e 1 Taranto. La cosa strana è proprio che questi alberi siano isolati e lontani anche decine di chilometri gli uni dagli altri. Considerando che il vettore del batterio ci dicono sia la sputacchina, non mi spiego questi salti. Peraltro, queste piante sono prive di sintomi apparenti della presenza di Xyella, hanno anzi una chioma bella e rigogliosa. Naturalmente tutto questo ci preoccupa ancora di più. Per noi è un vero incubo».
Esperienza da vivere Un incubo che per ora i “cercatori d’ulivi” provano a scacciare, continuando a cercare e divulgare la bellezza maestosa degli ulivi millenari di Puglia. Una bellezza contagiosa – si spera più della Xylella – e che si può vivere con poco: per partecipare alle escursioni bastano un paio di scarpe comode ed un biglietto di appena sei euro, per vivere una delle esperienze da fare almeno una volta nella vita.
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