Una delle tante problematiche vissute dal settore agroalimentare e dai suoi operatori è senza dubbio quella legata al proliferare della burocrazia. E’ infatti oramai noto – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – che un agricoltore, per esplicare tutte le pratiche richieste dalla Pubblica Amministrazione, è costretto a lasciare la sua attività per circa tre mesi all’anno.
Interventi immediati Questi numeri confermano l’esigenza di interventi immediati e tempestivi per limitare l’ingerenza di una burocrazia che, per come è stata pensata, è totalmente inutile al fine di arginare le attività criminali ed è invece estremamente ingombrante per quei tanti operatori agricoli che vorrebbe semplicemente svolgere il proprio lavoro con professionalità. La filiera agricola – conclude Tiso – è già densa di passaggi inutili che non fanno altro che ridimensionare la capacità concorrenziale del primario nostrano all’interno del mercato globale. E per gli agricoltori evitare il proliferare di nuovi ostacoli sarebbe già un piccolo risultato.