Le battute conclusive della campagna commerciale 2016/17 non hanno riservato variazioni significative per i prezzi all’ingrosso del grano duro e del grano tenero nazionali. A maggio, il grano duro (fino) si è attestato sui 194 €/t, in lieve calo (-1%) rispetto ad aprile mentre il grano tenero (panificabile) è rimasto fermo sui 183 €/t (+0,4%).
Una campagna, quella appena archiviata, che si è contraddistinta però per il basso livello delle quotazioni. Nel caso del grano duro fino il prezzo medio durante la campagna 2016/17 (luglio 2016-maggio 2017) si è attestato sui 201 €/t, segnando un calo del 26% rispetto alla campagna 2015/16 ma soprattutto scendendo ai minimi dalla campagna 2009/10. Situazione simile per il grano tenero panificabile, con l’unica differenza che il prezzo medio della campagna 2016/17, pari a 173 €/t, ha registrato una flessione meno accentuata rispetto alla campagna precedente (3,4%). E’ quanto emerge dall’analisi mensile sul mercato cerealicolo realizzata dalla Borsa Merci Telematica Italiana. Tra le altre materie prime cerealicole, mercato stazionario e prezzi ancora stabili per il mais secco destinato all’alimentazione zootecnica (173 €/t, +0,7% rispetto ad aprile). Mais che, tuttavia, è tornato a far segnare una variazione negativa rispetto allo scorso anno (-2,9% a maggio).