«Si è parlato di responsabilità dell’agricoltura “industriale” e delle multinazionali, fino a collegamenti arditi che associavano le uova contaminate alle gabbie in batteria». Ma è «Tutto falso, quello delle uova al Fipronil è una truffa che ha colpito tutti, anche le piccole aziende e quelle del biologico». Lo ha detto – all’Informatore Agrario nell’inchiesta centrale sul numero in uscita oggi – Alain Masure, direttore del Centro studi della Federazione dell’agricoltura della Vallonia, in merito allo scandalo delle uova al Fipronil che si sta allargando in queste ore anche in Italia.
L’inchiesta fa luce sulla partita del trattamento antipulci “dei miracoli” con cui un’azienda olandese ha truffato centinaia di allevamenti di galline ovaiole aggiungendo al prodotto autorizzato – il Dega-16 – l’insetticida incriminato. Secondo gli investigatori – che ora indagano sul sospettoso silenzio degli olandesi – gli ignari agricoltori hanno creduto a una soluzione spacciata dai truffatori come ideale per assicurare risparmio economico ma anche taglio del numero dei trattamenti chimici e meno stress per gli animali. «Abbiamo anche sentito dire che con il bio certe cose non succedono – ha aggiunto Masure – ma il Dega-16 è autorizzato anche per gli allevamenti biologici. La polemica sulla tipologia di allevamento poi è totalmente fuori dal mondo, perché ha riguardato tutte le categorie di produzione, a terra come in gabbia».