La tre giorni di Eima Agrimach, la rassegna dedicata alle macchine e attrezzature per l’agricoltura che si svolge a New Delhi dal 7 al 9 dicembre, mette in luce la dinamicità di un settore della meccanica nel quale l’Italia eccelle per capacità produttiva e qualità delle tecnologie.
Cooperazione Numerose le aziende italiane che espongono ad Eima Agrimach e importanti gli insediamnti industriali che le imprese italiane hanno realizzato in questi anni nel Subcontinente, che con 600 mila trattrici assorbite ogni anno si è imposto in questi anni come il primo mercato a livello mondiale. La cooperazione italo-indiana, rilanciata con la visita ufficiale del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni alla fine di ottobre, ha nella meccanica agricola uno dei settori di punta. La rassegna internazionale di Eima Agrimach, che rappresenta l’evento promozionale e commerciale più importante nel Subcontinente indiano per quanto riguarda le macchine e le attrezzature agricole – che ha preso il via questa mattina a New Delhi per chiudersi sabato 9 dicembre – vede la partecipazione di 40 industrie italiane specializzate (il numero comprende quelle che partecipano in forma diretta e quelle rappresentate da aziende importatrici) e rappresenta l’occasione per un ulteriore rafforzamento delle relazioni tra i due Paesi. Il Ministro dell’Agricoltura italiano, Maurizio Martina, è presente personalmente a New Delhi per partecipare alla rassegna – che nasce proprio da una partnership italo-indiana tra la federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma (Confindustria) e la federazione indiana delle camere di commercio e dell’industria Ficci – a conferma di come i rapporti bilaterali fra i due Paesi siano importanti soprattutto nel settore dell’agricoltura e dell’agroindustria. L’Italia si pone ai primi posti a livello mondiale nella produzione di macchine agricole (circa 7,5 miliardi di euro il fatturato annuo del comparto) e l’India rappresenta attualmente il primo mercato al mondo in termini quantitativi, con circa 600 mila trattrici assorbite ogni anno, circa 100 mila trebbiatrici, oltre 4 mila mietitrebbiatrici ed oltre 50 mila motocoltivatori. Ma la cooperazione tra i due Paesi riguarda solo in parte gli scambi commerciali, e si configura soprattutto come opportunità di partnership e joint venture tecniche e industriali. In questi anni importanti industrie italiane hanno realizzato insediamenti produttivi in India (vedi Ama, Bcs, New Holland, Oerlikon Graziano, Adr, Bondioli & Pavesi, Carraro Group, Cbm, Maschio-Gaspardo, Lombardini-Kohler, Ognibene Power, Safim, Serigrafia 76, Comer Industries, Walvoil, Same D.F.). Si tratta di insediamenti strategici che mirano a soddisfare la domanda di macchinario che emerge nel Paese, ma anche di avamposti utili per accedere agli altri mercati asiatici (vedi ad esempio Pakistan, Indonesia, Vietnam, Filippine) nei quali l’agricoltura è in forte sviluppo e la domanda di macchinario dovrebbe crescere in modo consistente nei prossimi anni.