Assosementi è pronta a raccogliere l’invito di Copagri e Italmopa a prendere parte al Protocollo d’Intesa a difesa del grano duro siglato nel dicembre scorso. È quanto emerso nel corso del convegno “Seme certificato per una filiera veramente tracciata: il contributo del settore sementiero per la qualità dell’agroalimentare italiano”, promosso da Assosementi e svoltosi ieri a Tolentino (Mc) a cui hanno preso parte i protagonisti del settore agricolo italiano.
«Accogliamo con favore questa ipotesi a difesa della filiera del grano duro – ha dichiarato Giuseppe Carli, presidente di Assosementi -. La volontà espressa da Italmopa e Copagri va nella direzione di quanto auspicato nel nostro convegno ed è il riconoscimento del valore aggiunto garantito dal seme certificato e della sua importanza strategica per tutta la filiera agroalimentare, un deciso passo in avanti verso la qualità e la tracciabilità di un simbolo del Made in Italy come la pasta».
«Le criticità del settore cerealicolo vanno affrontate in un’ottica di filiera e l’industria sementiera, che investe in maniera costante nell’innovazione varietale per sviluppare varietà in grado di fornire vantaggi competitivi alle nostre produzioni, è felice di dare il proprio contributo nell’ambito di un piano che prevede la salvaguardia della coltura del grano duro»ha concluso Carli.
ASSOSEMENTI – Associazione Italiana Sementi – rappresenta a livello nazionale il settore sementiero: costitutori di varietà vegetali, aziende produttrici di sementi e aziende distributrici di sementi in esclusiva. Assosementi aderisce a ESA (European Seed Association), l’Associazione sementiera europea, e a ISF (International Seed Federation), la Federazione internazionale delle sementi.
Nella foto della tavola rotonda da sinistra a destra: Andrea Bordoni (Regione Marche), Bruno Caio Faraglia (Mipaaf), On. Luca Bellotti, Giuseppe Carli (Assosementi), Simona Caselli (Ass. Agricoltura Regione Emilia Romagna), Cosimo De Sortis (Italmopa), Col. Salvatore Paiano (Guardia di Finanza), Antonio Sposicchi (Cia), Nicola Gatta (Confagricoltura), Franco Verrascina (Copagri)