La Commissione Europea ha aperto l’inchiesta di salvaguardia relativa alle importazioni di riso Indica cambogiano e del Myanmar. E’ stato così accolto l’appello che da due anni, abbiamo rivolto ai ministri Carlo Calenda e Maurizio Martina, di intervenire a livello Comunitario per avviare misure tese a contrastare la crisi del riso italiano. Così Cia-Agricoltori Italiani accoglie il provvedimento di Bruxelles che definisce come un primo passo importante.
Faremo la nostra parte – prosegue Cia – offrendo la massima collaborazione delle aziende risicole nell’espletamento degli adempimenti, che saranno richiesti dagli uffici della Commissione Europea. Confidiamo in una rapida soluzione dell’iter previsto dalla procedura per giungere all’obiettivo finale: l’introduzione di tariffe per l’import di riso verso l’Italia. Solamente attraverso questo percorso, si potrà tutelare la nostra produzione di qualità. Il settore risicolo italiano -conclude Cia- è, infatti, da valorizzare e salvaguardare.
M5S. Decisione giusta per tutelare produttori italiani “Finalmente Bruxelles alza la testa e ascolta il grido di allarme che proviene dai nostrI produttori. La decisione di aprire una inchiesta europea contro l’invasione di riso proveniente dalla Cambogia e dalla Birmania è un primo, positivo, passo avanti per la tutela effettiva del riso Made in Italy. Le importazioni a dazio zero concesse alla Cambogia e al Myanmar stanno massacrando il settore. Sosteniamo la scelta della Commissione europea che punta a fare chiarezza”, così gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle Tiziana Beghin e Marco Zullo commentano l’avviso di apertura pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea di una inchiesta di salvaguardia relativa alle importazioni di riso proveniente dai due Paesi asiatici.
“Il Movimento 5 Stelle si è impegnato fin dall’inizio della legislatura per far attuare le clausole di salvaguardia previste nella legislazione europea e bloccare, almeno temporaneamente, le importazioni da questi Paesi. Durante il secondo Forum del Riso tenutosi a Bruxelles avevamo tracciato la strada dell’apertura di un’inchiesta formale e siamo molto contenti che adesso la Commissione l’abbia seguita. La nostra battaglia al Parlamento europeo è chiara. L’agricoltura deve puntare su sostenibilità, stagionalità, km zero, criteri etici nella selezione dei prodotti. Ci aspettiamo che venga archiviata per sempre quell’epoca in cui l’Europa prendeva decisioni che danneggiavano consumatori e produttori”, concludono Beghin e Zullo.