Prodotti di stagione, di filiera corta e biologici. Dalla frutta agli ortaggi, dalle carni bovine alle uova, passando per pasta e pane fino all’olio extravergine d’oliva: saranno soltanto alcuni delle produzioni agricole realizzate da venti aziende agricole fiorentine che andranno a finire nelle mense scolastiche dei comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Signa, dove ogni giorno vengono preparati 7.500 pasti per gli alunni. Obiettivo: garantire una buona qualità della vita e sana alimentazione ai più piccoli ed educare al gusto e sapori del cibo secondo natura.
E’ questo in sintesi il risultato dell’accordo siglato a Firenze – proprio alla vigilia di FirenzeBio – fra Filippo Legnaioli, vicepresidente vicario della Cia Toscana Centro e da Antonio Ciappi, amministratore delegato di Qualità & Servizi SPA; accordo che ha dato il via al progetto “Menù biologico – Filiera corta”, per la ristorazione scolastica dei tre comuni dell’area fiorentina.
Il Progetto punta ad inserire l’educazione alimentare in un processo di formazione globale, coinvolgendo insegnanti, operatori scolastici, produttori e consumatori, attuando interventi coordinati e percorsi condivisi. Educazione alimentare significa diffondere, nelle nuove generazioni, la consapevolezza della qualità e la funzione del cibo per il giusto apporto nutritivo orientato verso un buon stato di salute.
«L’obiettivo principale – spiega Filippo Legnaioli, vicepresidente di Cia Toscana Centro – è quello di ritrovare comportamenti alimentari per una buona salute, collegati alla propria identità culturale attraverso ricette tradizionali promuovendo e sostenendo la diffusione di un’alimentazione sana ed equilibrata. Il carattere operativo del progetto rende necessario il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, dei docenti, dell’amministrazione comunale e della Cia quale rappresentante del mondo produttivo agricolo locale».
La valorizzazione dell’agricoltura locale attraverso la conoscenza e la promozione di tecniche agricole rispettose dell’ambiente consente più effetti positivi: la valorizzazione e il consumo della produzione locale, con una origine certa; un vero rispetto dell’ambiente in quanto vengono utilizzate tecniche di agricoltura biologica ed integrata; la riduzione delle distanze di percorrenza degli alimenti per giungere nei posti di produzione del pasto; meno trasporto ovvero minori spese ed inquinamento.