Predatori killer. La mattanza continua. Ancora pecore sgozzate in Maremma

Sei pecore trovate morte, otto agonizzanti e dieci disperse. E’ questa la macabra ed angosciante scena che si è presentata questa mattina di fronte a Mirco Radiconi, dell’azienda Sovanella, nella campagna di Sovana (Gr). Radiconi ha 35 anni ed ha deciso di seguire le orme del padre, scegliendo un lavoro meraviglioso quanto estremamente duro: quello del pastore. Ma le difficoltà non mancano, specialmente negli ultimi anni quando gli allevatori in Toscana devono fare i conti con lupi e predatori ogni giorno.

Il commento della Cia Agricoltori Italiani di Grosseto: «Tutto questo grazie a un branco di predatori che questa mattina hanno approfittato dell’assenza della politica e dei proclami dei molti che anziché credere con sincerità in questo settore, si limitano a fare mere accuse. Ci chiediamo quali saranno le parole che serviranno a consolare Mirco che ha visto straziati i suoi animali, senza contare il danno economico».

«Quando il buongiorno si vede dal mattino» è stato il commento di Mirco Radiconi postando su facebook la foto delle sue pecore sgozzate. Un ironico buongiorno di chi ogni giorno si trova a dover temere scene come questa. Scene che spesso sono realtà. Ma le istituzioni dove sono? Quante pecore, agnelli, ma anche bovini dovranno essere martoriati dai predatori; quanti ettari di grano o di vigneto dovranno ancora essere saccheggiati dagli ungulati, in Toscana come nel resto d’Italia, prima che si decida di risolvere una volta per tutte questa piaga per la nostra agricoltura? Gli allevatori sono allo stremo, molti hanno già chiuso i battenti. Senza l’allevamento si avrebbe l’abbandono di intere aree rurali, la chiusura dei caseifici, di posti di lavoro, e che a nessuno poi venga in mente di mangiare uno dei meravigliosi formaggi pecorini, ancora oggi portabandiera dell’agroalimentare made in Italy.

Noi di Agricultura.it come facciamo da sempre continueremo a dare voce all’agricoltura italiana, ai contadini ed agli allevatori che fra sacrifici e tante difficoltà, riescono a portare sulle nostre tavole i prodotti che mangiamo e riescono a salvaguardare il territorio in cui viviamo.

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