Una vendemmia in controtendenza rispetto al resto d’Italia e della Puglia per il Primitivo di Manduria: qualità mantenuta, quantità in diminuzione e tenuta dei prezzi. A un mese e mezzo dalla fine della vendemmia nella zona del Primitivo di Manduria doc, pur non avendo ancora i dati definitivi, il Consorzio di Tutela traccia le prime conclusioni.
«La vendemmia 2018 per il Salento in generale, e in particolare per il Primitivo di Manduria ha mostrato una flessione quantitativa. – afferma Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria -. Nonostante un’annata difficile dovuta alle grandinate che hanno colpito solo alcune delle zone della nostra areale, la nostra doc rimane forte nel mercato con un valore crescente. Questo grazie anche ai produttori che hanno privilegiato le basse rese anche di fronte ai cali quantitativi. I mercati mondiali, quelli orientali in testa, amano i nostri vini e cominciano a pretendere certificazione di qualità e sostenibilità».
I primi dati sulla vinificazione per il Primitivo di Manduria confermano una diminuzione delle rese dal 70% al 55% per una maggior presenza di grappoli appassiti in vigna e i costi delle uve invariati rispetto alla precedente annata.
Gli assaggi in cantina evidenziano prodotti interessanti, con una buona forza acida e notevole corredo aromatico, e nonostante il maltempo, la vendemmia 2018 svela potenzialità inaspettate e, sostanzialmente, si conclude con un bilancio positivo.