Un’agricoltura senza tracce. Una svolta ‘verde’ per Confeuro, insomma, che punta sull’agroecologia, anche se “non basta la buona volontà di ciascuno e la sommatoria delle sperimentazioni virtuose per costruire un’alternativa di sistema”. E’ in estrema sintesi quanto è emerso oggi a Roma, all’Holiday Inn, dove si è svolta la conferenza nazionale Confeuro, e che ha visto una ampia partecipazione di delegati.
L’evento, ha preso il via con la dichiarazione di inizio lavori da parte del presidente nazionale, Andrea Michele Tiso e proseguito con l’intervento del presidente della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Filippo Gallinella, ed è stato aperto da un panel dedicato all’agroecologia e all’agricoltura 4.0. Tra i relatori anche Valerio Ciotola e Antonio Persichetti, rispettivamente delle imprese per l’agricoltura 4.0: The Circus e Archetipo. Il dibattito sull’esigenza di un futuro sostenibile per l’agroalimentare italiano è poi continuato con gli interventi del presidente del Crea, Salvatore Parlato, e del docente di Biologia Ambientale della Sapienza di Roma, Fabio Attorre.
Tra i tanti temi toccati e legati all’idea di uno sviluppo agricolo diverso da quella attuale, l’assise si è concentrata sull’opportunità di investire di maggiori responsabilità le PMI del settore e di insistere perché l’esecutivo si impegni, nell’ambito delle prossime negoziazioni con la U.E., a chiedere una Pac diversa da quella attuale e più centrata sulla figura dei giovani agricoltori.
«E’ giunto il momento – ha detto dal palco il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso – di spiegare il vero valore del comparto agroalimentare nostrano, il quale non va visto solo come uno tra i tanti indotti possibili, ma come lo scheletro fondante di una società complessa, articolata e più giusta. L’agricoltura, infatti, è il punto di inizio di ogni percorso; e questo non per vezzo di chi la pratica, ma perché è da essa che dipende la sopravvivenza di qualunque essere umano, ovunque esso si trovi e in qualsiasi modo ragioni».
Come annunciato nei giorni precedenti, anche grazie alle relazioni di Salvatore Parlato, presidente del CREA; di Tommaso di Fazio, presidente del C.I.U. e di Andrea Cruciani, co-fondatore dell’impresa Agricolus, la conferenza nazionale Confeuro è divenuta una importante occasione per parlare delle tante opportunità di crescita del primario, ma soprattutto di andare oltre il presente superando la logica delle politiche tampone che hanno contraddistinto gli ultimi anni di agricoltura italiana.