Lunedì 7 gennaio, accanto ai Gilet Arancioni, in piazza scenderanno anche Cgil, Cisl, Uil. Il fronte della protesta si allarga giorno dopo giorno: anche i Comuni pugliesi, rappresentati dall’Anci, sono con i Gilet Arancioni nella battaglia per ottenere maggiore attenzione verso l’agricoltura e l’olivicoltura pugliese.
In particolare, i gilet arancioni chiedono il riconoscimento dello stato di calamità dopo le gelate di febbraio 2018, interventi mirati e decisi contro la xylella, seguendo la scienza e non i santoni, e lo sblocco delle risorse del Psr impantanato tra mille rivoli burocratici. L’adesione dei Comuni e dei sindacati dei lavoratori testimonia, qualora ce ne fosse stato bisogno, che il problema non riguarda solamente il settore olivicolo e l’agricoltura pugliese, messo in ginocchio dai silenzi e dall’assenza delle Istituzioni, Regione e governo nazionale, ma tutto il sistema economico, produttivo e sociale pugliese.
I Gilet Arancioni scenderanno in piazza, a Bari, per dare vita ad un presidio e ad una manifestazione che partirà da piazza della Libertà, davanti alla Prefettura. I “Gilet Arancioni” – il coordinamento che raggruppa le organizzazioni Agci, Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol – scenderanno in piazza per rivendicare l’orgoglio degli operatori del settore più importante dell’economia pugliese, tra i simboli del Made in Italy.
Da tutti i Comuni pugliesi si muoveranno i trattori degli imprenditori agricoli verso il capoluogo. «La Puglia olivicola – attaccano i Gilet Arancioni – è stata dimenticata dalle istituzioni e messa in ginocchio da gelate, Xylella e un Psr fermo. E’ arrivato il momento delle azioni e dei fatti concreti, le parole e le promesse, ormai, non bastano più». Nei giorni scorsi è stata lanciata anche una petizione online che ha già raccolto quasi 5000 firme: al termine della protesta verranno consegnate al ministero delle Politiche agricole e alla Regione Puglia. La petizione è sottoscrivibile al link http://chng.it/cBhYGPq .«Non abbiamo bisogno di elemosina ma di soluzioni concrete per il rilancio del settore», ribadiscono i Gilet Arancioni.