Vinitaly 2019 si chiude con un bilancio positivo per la Doc Sicilia. Negli stand delle aziende del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia è cresciuto il numero di wine lover, buyer internazionali, consumatori e curiosi. «Possiamo dire che rispetto alla passata edizione di Vinitaly, c’è stato un aumento di presenze e di contatti con i nostri produttori» racconta Antonio Rallo, presidente della Doc Sicilia, che con il cda ha partecipato ai diversi eventi organizzati nel Padiglione Sicilia.
«I segnali di attenzione verso la Doc Sicilia a Vinitaly 2019 sono peraltro in linea con la crescita del nostro imbottigliato e della reputazione che i vini della Doc Sicilia registrano nei mercati di riferimento: dagli Usa al Canada, dalla Germania alla Svizzera, all’Oriente – aggiunge Rallo -. Al 31 dicembre 2018 abbiamo raggiunto la quota di 80milioni di bottiglie di vino prodotte, e i dati dei primi tre mesi del 2019 ci inducono a ritenere possibile una ulteriore crescita con una previsione di 100 milioni di bottiglie a fine anno».
A Vinitaly 2019, la Doc Sicilia ha presentato i risultati di due report realizzati in esclusiva da Nielsen e Wine Intelligence. Nielsen, che da oltre 90 anni fornisce dati e analisi affidabili sul mondo dei consumatori e sui mercati, ha condotto una ricerca con un focus sul mercato italiano, registrando i dati del mercato del vino nell’ultimo anno e i consumi delle famiglie: il trend del valore delle vendite del 2018 è molto positivo, raggiungendo il +6%. In questo contesto Doc Sicilia ha incrementato le proprie vendite del 15,5%. Dall’analisi condivisa è emerso per i vini del Consorzio Doc Sicilia un elevato potenziale di crescita, obiettivo raggiungibile sfruttando gli spazi distributivi ancora disponibili.
Wine Intelligence, agenzia di riferimento nel settore delle analisi e ricerche di mercato del settore vino a livello internazionale, ha delineato una fotografia di trend e di percepito relativamente ai consumatori vinicoli in Germania e Stati Uniti. In Germania, dal 2% del 2015, il tasso di penetrazione del vino siciliano ha raggiunto l’8% dei consumatori regolari tedeschi, mentre tra chi acquista vino italiano sale al 15% (era il 3%), dati molto simili a quelli del Prosecco e sempre più vicini a quelli del Chianti. Tutto ciò dimostra come la Sicilia stia diventando un’alternativa credibile a Denominazioni con una presenza organizzata sul mercato di lunga data e come riesca ad attrarre altri segmenti di consumatori, contribuendo alla crescita a valore del vino italiano sul mercato tedesco.
Sul mercato statunitense, l’Italia è grande protagonista tra le vendite di vino importato, con una quota a volume molto più alta di Australia e Francia. Negli ultimi anni, emerge una crescita a valore che rende il prezzo medio del vino italiano in linea con quello dell’intero mercato. In questa situazione la Sicilia si colloca tra le prime 10 regioni vinicole che il consumatore regolare riconosce, con una consapevolezza (awareness) del 42%, seconda tra quelle italiane dopo la Toscana e un gradino davanti al Chianti. Una posizione di tutto rispetto, che sale alla settima (55%) se si considerano i consumatori regolari di vino italiano (circa il 35% del campione).
«Attraverso le ricerche commissionate a Nielsen e Wine Intelligence, abbiamo potuto avere feedback affidabili sui risultati delle politiche di comunicazione e di promozione messe in atto nei tre mercati di riferimento per i nostri vini – dice il presidente del Consorzio Doc Sicilia, Rallo -. Saremo sempre più in grado di programmare le campagne di comunicazione e promozione avendo un quadro di riferimento certo. Le aziende del Consorzio avranno uno strumento in più per analizzare la situazione dei mercati più importanti e programmare insieme le azioni necessarie. I risultati raggiungi in Germania e Stati Uniti, dove il marchio “Sicilia” sta assumendo un crescente prestigio, sono ottimi. Ed è la conferma che la scelta di puntare sulla DOC Sicilia si sta dimostrando una strategia vincente per le aziende siciliane».