«Negli ultimi anni la qualità dei vini e delle coltivazioni nelle zone eroiche sono migliorate, non solo in Valle d’Aosta sono zone molto vocate alla viticoltura, e questo ci permette di avere dei prodotti di una qualità davvero molto elevata ed apprezzata dai consumatori di tutto il mondo e di compensare in parte, attraverso un prezzo adeguato, i costi che abbiamo per la coltivazione».
Ne ha parlato Stefano Celi, viticoltore, membro Cda Cervim e presidente Vival (Viticoltori Valle d’Aosta) al programma di Radio 1 Rai Centocittà (puntata di venerdì 21 giugno), in cui si è parlato di viticoltura eroica e del nuovo decreto – non ancora attuativo –dedicato a vigneti eroici e storici, che ha visto una concreta impronta del Cervim.
Alla nota trasmissione di Radio 1 Rai, Celi ha fatto conoscere il mondo vitivinicola valdostano e le difficoltà con cui i vignaioli devono fare i conti quotidianamente. «La Valle d’Aosta – ha aggiunto – è una regione completamente montuosa e quindi anche le vigne non posso che essere estreme ed eroiche, sia per pendenze e per terrazzamenti, ma anche per altitudine in quanto arriviamo a oltre 1.200 metri per la coltivazione della vigna».
Tutti elementi che fanno lievitare i costi di produzioni rispetto alle viticolture collinari o addirittura pianeggianti: «La maggior parte delle lavorazioni sono fatte a mano – ha spiegato Celi – e in alcuni posti con un minimo di meccanizzazione come alcune motocarriole che ci aiutano un po’ per il trasporto del materiale ed a portare fuori la vendemmia dal vigneto. Ma le ore di lavoro manuale sono davvero tante, si arriva anche a oltre mille ore di lavoro per ettaro all’anno per coltivare un vigneto delle nostre zone».