Aveva suscitato attenzione la notizia dei giorni scorsi di un inizio anticipato della raccolta delle olive in Puglia, addirittura alla fine di agosto.
Ma come è nata questa scelta, e soprattutto quali sono stati i risultati? Lo ha spiegato direttamente Giovanni Melcarne, noto produttore olivicolo salentino e presidente del Consorzio Dop Terra d’Otranto, sempre in prima fila nella battaglia contro la xylella nel suo territorio pesantemente colpito e un esempio in fatto di innovazione e qualità per le altre aziende.
«La notizia dell’olio extravergine salentino di agosto – spiega Melcarne – è stata ripresa da tutti i più importanti media nazionali. Olio prodotto all’interno di un evento promosso da Coldiretti con l’intento di dare un messaggio di speranza e incoraggiamento ad un territorio, il Salento, martoriato da xylella e dai detrattori che continuano ad ostacolare gli agricoltori salentini.
Ora, al netto di un pugno di “giornalai” e ignoranti, tecnici compresi, ci sono stati molti che ci hanno chiesto dettagli in merito alla qualità organolettica e resa in olio delle olive.
Ai primi, quelli che si sono sbracciati per sottolineare che di fatto l’evento non era una vero e proprio inizio di campagna olearia (ovvio), che non si poteva ottenere un olio di qualità e che le rese sarebbero state bassissime, dico solo che vi ho fatto ingoiare fiele per 6 anni ed è quello che vi toccherà per il futuro. Sappiatelo.
Invece, a coloro che hanno manifestato interesse rispetto alla qualità di questo olio e soprattutto conoscerne la resa, dico che l’olio prodotto ad agosto è stato molto apprezzato da assaggiatori professionisti presenti all’evento.
Rispetto alla resa in olio, dal certificato di un laboratorio accreditato si può evincere una resa da estrazione con solvente del 13,5%. Di questo 13,5% di olio estratto con solvente, la resa reale in frantoio è circa l’80% di questo valore. Ergo, il 27 agosto queste olive hanno dato 10,5 chilogrammi di olio per quintale di olive.
Sì, perché l’idea della produzione in agosto di olio nasce dall’esigenza di capire quanto si possa anticipare, rispetto al tradizionale periodo di raccolta la produzione di olio novello che sarebbe sicuramente apprezzato dal mercato e farebbe ‘spuntare’ un prezzo più interessante per gli olivicoltori salentini. Se può interessarvi, nei due giorni successivi all’evento, la mia azienda è stata letteralmente sommersa da richieste di olio novello.
Nella mia vita ho sempre osato ed è arrivato anche il momento che nel Salento ci siano sempre più persone pronte a osare».
Le analisi chimiche olio Giovanni Melcarne