Sulla base dei dati provvisori Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nel I° semestre 2019 sono risultate in leggero calo nelle quantità (-0,5%) e in aumento nei valori di 166 milioni di Euro (+6,1%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’import dei cereali in granella, che rappresenta il 66% del settore, risulta in aumento di 117.000 t (+1,7%), derivante dalla riduzione di grano tenero (-257.000 t) e orzo (-84.000 t), e dall’incremento degli arrivi di grano duro (+205.000 t) e mais (+242.000 t). Le importazioni di riso – considerato nel complesso tra risone, semigreggio, lavorato e rotture di riso – aumentano di 59.000 tonnellate (+68%), principalmente in provenienza da Guyana e Pakistan. A fronte di un aumento nelle importazioni dei semi oleosi (+180.000 t, soprattutto semi di soia) risultano in diminuzione gli arrivi di farine proteiche e vegetali (-284.000 t, in particolare farina di soia e farina di girasole).
Le esportazioni dall’Italia nel I° semestre 2019 diminuiscono nelle quantità di 83.000 tonnellate (-3,7%) ed aumentano nei valori di 59,1 milioni di Euro (+3,5%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La riduzione dell’export complessivo è dovuta principalmente alle minori vendite all’estero di cereali in granella (-94.000 t di grano duro), di semola di grano duro (-11.400 t) e di riso (-27.000 t considerato nel complesso, di cui -11.000 t verso il Regno Unito e -5.100 verso la Slovacchia). Per contro aumentano le esportazioni di farina di grano tenero (+9,4%), dei prodotti trasformati (+2,1%), della pasta alimentare (+1,8%) e dei mangimi (+10,2%).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi sei mesi del 2019 un esborso di valuta pari a 2.905,7 milioni di Euro (2.739,7 nel 2018) ed introiti per 1.750,5 milioni di Euro (1.691,4 nel 2018). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.155,2 milioni di Euro, contro -1.048,3 milioni di Euro nel 2018.