«Qualora il governo decidesse di eliminare gli sgravi fiscali concessi al mondo agricolo per l’acquisto del gasolio agevolato, la spesa per le operazioni nei campi aumenterebbe complessivamente di oltre il 30%, facendo schizzare i costi per quasi un miliardo di euro», osserva il presidente di Cai, Gianni Dalla Bernardina.
Questo significherebbe, osserva la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani «per le imprese agromeccaniche riversare le maggiori spese dei carburanti sugli agricoltori e, in uno sguardo più ampio di filiera, vorrebbe dire far aumentare i costi per il cibo, facendolo pagare molto di più ai consumatori».
Inoltre, valuta il vicepresidente di Cai, Sandro Cappellini, «mentre si annunciano intenzioni di sviluppare un’agricoltura più sostenibile, più moderna, sempre più rispettosa dell’ambiente, si dimentica che tali obiettivi presuppongono investimenti ingenti, che certamente verrebbero stoppati da un aumento degli attuali costi di gestione».
Cai si appella al governo affinché non proceda nella direzione di penalizzare il comparto agricolo, anche perché in un Paese che sta cercando di dare il giusto valore alle eccellenze agroalimentari che produce, combattendo una dura guerra contro la contraffazione mondiale sarebbe di impatto letale, penalizzare la filiera con un aggravio significativo dei costi significherebbe deprimere i consumi domestici e penalizzare le esportazioni.
Per Cia Agricoltori Italiani: DL Clima: governo scongiuri stop a sgravi fiscali su gasolio agricolo. Aumenti del 50% L’ipotesi, spiega Cia, inciderebbe pesantemente fino al 50% sulla spesa per le operazioni in campagna con costi inaccettabili che arriverebbero a sfiorare il miliardo di euro. Per questo -interviene Cia- stiamo sollecitando il governo perché si eviti questa grave stangata sul reddito agricolo (LEGGI TUTTO)