Sono 10 e arrivano da tutta la Penisola. Domenica 13 ottobre a Bertinoro (Fc) si confrontano sulla prima Docg di un vino bianco in Italia: l’Albana. Lo faranno nella terza edizione del Master dell’Albana, concorso nazionale dedicato alla regina a bacca bianca della Romagna. In palio 2mila euro per il vincitore messi in palio dal Consorzio Vini di Romagna e la “qualifica” di ambasciatore dell’Albana per l’anno 2019-2020.
Il Master è il momento clou della due giorni di “Vino al vino” a Bertinoro (12 e 13 ottobre) dedicata al suo vitigno autoctono per eccellenza. In programma degustazioni guidate, laboratori, eventi aperti al pubblico, menu a tema Albana, e visite per conoscere la produzione vinicola del territorio. A promuovere la manifestazione, il Comune di Bertinoro, il Consorzio Vini di Romagna, il Consorzio Vini di Bertinoro e l’Associazione Italiana Sommelier Romagna.
L’Albana, primadonna di Romagna Primo vino bianco in Italia ad aver ottenuto la Docg, fin dal 1987, l’Albana ha ormai cancellato da tempo lo stereotipo del ‘vino dolce da accompagnare alla ciambella’, per collocarsi a buon diritto nell’Olimpo dei grandi ‘bianchi’ italiani, grazie al grande lavoro di tanti produttori eccellenti del territorio, che hanno saputo offrire al mercato prodotti di altissima qualità e piacevolezza, sia nella versione secco che in quelle passito e spumante, fino all’ultima frontiera della macerazione in anfora.
A connotarlo e a renderlo inimitabile è la sua identità territoriale: i vitigni dell’Albana crescono in un’area di circa 900 ettari che si estende fra le colline del Cesenate e quelle a sud di Bologna. Un centinaio le cantine produttrici, che ogni anno, attualmente, licenziano circa 700.000 bottiglie (ma potenzialmente si potrebbe arrivare a due milioni).
In questo contesto, un posto di riguardo lo occupa la produzione delle colline di Bertinoro, per le quali gioca un ruolo decisivo la presenza dello Spungone, la roccia scaturita da una barriera corallina preistorica. Lo Spungone costringe le radici delle viti a penetrare in profondità aggrappandosi alle rocce del sottosuolo, regalando così ai vini caratteristiche di grande pregio.
La III edizione del Master dell’Albana Dovranno dimostrare di conoscere a fondo l’Albana nelle sue diverse sembianze e di saperla raccontare con professionalità e passione i dieci sommelier che prendono parte al III Master Romagna Albana Docg, concorso prestigioso e trampolino di lancio per ulteriori traguardi, come altri concorsi Ais. La carta di identità dei partecipanti vede tre donne e sette uomini, con la provenienza da quattro regioni d’Italia (Veneto, Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna).
La prima serie di prove si terrà a porte chiuse, nella mattina di domenica 13. Al termine di questa fase vengono scelti i 4 campioni che nel pomeriggio, a partire dalle ore 16 prendono parte a play off e finale davanti al pubblico nella cornice della chiesa di San Silvestro. A loro sarà chiesto di cimentarsi in degustazioni alla cieca, ma anche in una vera e propria presentazione di fronte a ipotetici clienti, abbinando i loro desideri gastronomici a vini prestigiosi, decantando vecchie bottiglie e rispondendo a insidiose domande.
A decretare il vincitore, valutando le capacità di degustazione, comunicazione e racconto, competenza, studio e conoscenza dei vini, capacità manageriale e gestionale dei concorrenti, sarà una giuria di esperti, composta da rappresentanti della somellerie nazionale e romagnola e del Consorzio Vini di Romagna.
Una ulteriore Giuria formata da produttori determinerà un Premio Speciale al Miglior Sommelier comunicatore del Romagna Docg Albana scelto fra i quattro finalisti.
I vincitori del Master L’albo d’oro del Master dell’Albana ha visto nel 2017 trionfare il sommelier romagnolo Marco Casadei, vincitore anche del Master del Friulano. L’edizione 2018 invece ha visto al primo posto il molisano Carlo Pagano, di Isernia.
In palio per chi vince 2mila euro del Consorzio Vini di Romagna, 1000 euro per la piazza d’onore, 250 euro ognuno per il terzo e quarto dei finalisti.