La capogruppo in commissione Agricoltura di Italia Viva, Maria Chiara Gadda, intervenuta a seguito dell’audizione delle associazioni di settore, ha evidenziato l’importanza delle azioni da mettere in campo per il comparto agrumicolo nazionale. Su questo versante la deputata ha stilato una risoluzione di cui è prima firmataria.
“ Attraverso la mia risoluzione – ha detto Maria Chiara Gadda – ho voluto sollecitare il governo a seguire con maggiore vigore rispetto a quanto fatto nei mesi trascorsi, la grave condizione del comparto agrumicolo, piegato dalla diffusione di fitopatie che hanno distrutto intere produzioni, e dalla concorrenza aggressiva di altri Paesi mediterranei e, adesso, anche dai dazi Usa”.
“Un settore che è strategico per la nostra economia e che fa parte della storia e della tradizione del nostro territorio, rappresentando un baluardo dell’eccellenza italiana. Senza dimenticare le proprietà benefiche degli agrumi, epicentro della dieta mediterranea. Prima di tutto va evidenziata la netta contrazione della superficie agricola utilizzata rispetto ad altri Paesi, come la Spagna, che hanno aumentato la propria produzione divenendo primatisti per quantità e primi esportati mondiali”.
“Una tale concorrenza, unita ai cambiamenti climatici – quindi gelate e siccità straordinarie – e alla diffusione di fitopatie ha determinato la distruzione di intere produzioni, lasciando così gli imprenditori indebitati. Per questa ragione va convocato al più presto il tavolo al ministero e occorre definire un piano agrumicolo strategico per rilanciare il settore e uscire dalla logica dell’emergenza. È necessario inoltre approvare i decreti attuativi fermi da mesi. La ministra Bellanova ha già confermato la sua attenzione rispetto alle situazioni di crisi, e apprezzo la sua volontà di attuare politiche di filiera”.
“Infine dobbiamo supportare i produttori favorendo lo sviluppo di nuovi mercati, e lavorare sul fronte diplomatico rispetto a norme restrittive che limitano le nostre esportazioni in molti Paesi a partire dagli Stati Uniti. Penso anche all’accordo “via della Seta” con la Cina, che può essere sostenuto dal governo anche attraverso il potenziamento del comparto con misure che favoriscano la diffusione delle nostre dop e igp, la ricerca, ad esempio per allungare la shelf life del prodotto. Infine è necessario investire in qualità e utilizzare strumenti forniti dalle nuove tecnologie come la blockchain. I dazi Usa sono l’ennesima piaga per un settore che ha bisogno, oggi più che mai, di risposte urgenti su diversi versanti e che sono certa il nostro Governo, grazie al canale di dialogo fruttuoso non mancherà di fornire”.
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