Il tema della sostenibilità ambientale è sempre più strategico e sentito da tutti gli attori in ambito agricolo, in particolare della filiera vitivinicola, per raggiungere massima qualità e sicurezza del prodotto finale per il consumatore utilizzando la minor quantità possibile di fertilizzanti e prodotti fitosanitari.
Le nuove tecnologie possono contribuire in modo significativo a questo obiettivo e oggi le applicazioni sono innumerevoli, come ad esempio la blockchain per implementare la tracciabilità dei prodotti o le applicazioni a rateo variabile che permettono la riduzione dell’uso di concimi e dei prodotti fitosanitari fino al 35%*.
In particolare, le mappe di vigoria e di prescrizione: questo tipo di mappe sono ottenute suddividendo il vigneto in aree omogenee secondo l’indice NDVI che valuta la vigoria delle piante. La conoscenza della variabilità dell’appezzamento consente di suddividerlo in sotto-zone da trattare in maniera customizzata. Per uniformare la vigoria, raggiungendo il miglior compromesso tra resa e qualità, ridurre la quantità di input e automatizzare questo tipo di operazioni si può intervenire con fertilizzatrici a rateo variabile, le quali grazie a un ricevitore GPS e alle mappe precaricate sono in grado di compiere operazioni differenti in ogni area del vigneto. Ad ogni area di vigoria (bassa, media o alta) viene assegnata una quantità di concime da spandere e la macchina automaticamente dosa il rilascio del fertilizzante. Agendo in maniera così mirata si può ridurre l’uso di prodotti e, di conseguenza, anche la dispersione di azoto verso la falda idrica, motivi per i quali noi stessi di TERRASHARP abbiamo sviluppato per primo proprio il servizio di mappe di vigoria elaborate da dati rilevati da drone.
Anche la Modellizzazione 3D delle chiome favorirebbe la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari; sempre partendo da foto rilevate da drone in volo sopra ai vigneti, i dati (comprensivi di latitudine, longitudine ed altezza) vengono elaborati con appositi software per ottenere un modello tridimensionale delle piante. In questo modo sarebbe possibile effettuare trattamenti in base all’altezza e alla densità della chioma, limitando gli sprechi e la deriva degli spray nell’aria. Al momento solo in alcuni Paesi sono già disponibili irroratrici intelligenti capaci di fornire la corretta quantità di prodotto per pianta limitando le dispersioni, anche se i risparmi possono essere rilevanti sui principi attivi calcolando con precisione la dose di spray da usare a seconda della fase colturale.
La tecnologia del rateo variabile di fertilizzanti e prodotti fitosanitari ha, pertanto, significative applicazioni utili nella direzione dell’efficienza e della sostenibilità ambientale ed economica del comparto vitivinicolo anche se il suo impiego è stato di portata limitata fino ad ora. Inoltre, nel secondo caso persiste un gap tecnologico; ci auguriamo si possano superare alcune barriere all’ingresso, prima di tutto i costi, anche grazie a una rinnovata attenzione istituzionale per il comparto affinché le innovazioni possano portare tutto il loro contributo all’agricoltura di precisione in generale e alla viticoltura in particolare.
TERRASHARP è un progetto in ambito Agricoltura 4.0 che offre servizi innovativi con focus sulla viticoltura di precisione. Nasce nel 2017 ad opera di GreenSharp, società specializzata nel settore IT, e punta a sostenere l’efficienza e la sostenibilità del comparto vitivinicolo, nello specifico mediante l’utilizzo di tecnologie avanzate per l’acquisizione di informazioni sui vigneti quali ad esempio indici vegetativi, parametri di accrescimento, identificazione delle malattie. Grazie all’impiego di droni vengono rilevati dati che sono successivamente elaborati mediante algoritmi proprietari (di image analysis, image recognition e machine learning) per offrire un servizio distintivo di consulenza agronomica a 360° per ottimizzare le operazioni colturali e ottenere benefici in termini di: riduzione dei tempi e dei costi di monitoraggio dei vigneti, stime produttive, prevenzione della diffusione dei patogeni, riduzione dell’uso di concimi e prodotti fitosanitari, riduzione delle differenze di vigore vegetativo per produzioni più uniformi, stabilizzazione dei valori di qualità produttiva, azioni mirate e proattive sulle problematiche riscontrate a livello di singola pianta.