Una delle più rilevanti novità introdotte dalla Legge di bilancio per il 2020, interessa i florovivaisti. Il legislatore ha introdotto una nuova modalità di tassazione dei ricavi ottenuti dalle imprese florovivaistiche che commercializzano piante vive e prodotti della floricoltura acquistati da altre imprese agricole florovivaistiche.
Se tali operazioni rientrano nel limite del 10% del volume d’affari complessivo dell’impresa, i ricavi ottenuti verranno tassati applicando un coefficiente di redditività del 5% all’imponibile Iva delle relative cessioni. Il nuovo regime diviene “naturale” per le attività in commento, per cui le imprese che non hanno interesse a questo (straordinariamente vantaggioso) sistema di tassazione, dovranno optare per il sistema di determinazione ordinario delle imposte. Al fine di dare trasparenza a questa attività, l’interessato dovrà distinguere in specifico sezionale Iva, sia gli acquisti dei prodotti che le conseguenti cessioni.
La necessità della puntuale distinzione rispetto alle altre attività esercitate, si rende necessaria al fine di individuare l’importo da ricondurre a tassazione agevolata e di superare agevolmente gli eventuali controlli dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di Finanza. Lo riporta Dimensione Agricoltura di gennaio 2020.