“Ringraziamo la Guardia di Finanza per il grande lavoro svolto, grazie al quale è stata scoperta nella notte e subito distrutta una grossa partita di carni suine proveniente dalla Cina ed entrata illegalmente nel nostro continente dal porto di Rotterdam”. Lo afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina, dopo il sequestro da parte della GdF di Padova di 10 tonnellate di carni suine, introdotte illegalmente nell’UE e subito incenerite in quanto potenzialmente contaminate dalla peste suina, malattia virale che colpisce suini e cinghiali ed è altamente contagiosa.
“È importante continuare a lavorare per rafforzare e intensificare i controlli alle frontiere comunitarie, così da scongiurare il più possibile il propagarsi di malattie provenienti dall’estero, che potrebbero arrecare seri danni ai nostri allevamenti e alla nostra agricoltura; sarebbe poi interessante risolvere quello che si presenta come un paradosso, in base al quale la Cina importa le carni comunitarie ed esporta le sue produzioni”, aggiunge il presidente della Copagri.
“Per comprendere la grande dannosità della peste suina, basta guardare ai numeri della Repubblica Popolare Cinese: su una produzione totale di circa 450/500 milioni di capi ne è stato abbattuta in via preventiva il 20-30% circa, percentuale che potrebbe raggiungere addirittura il 50% se non si raggiungeranno i risultati di contrasto dell’infezione auspicati. Va da sé che a fronte di questi impressionanti dati, c’è la concreta possibilità che vada ulteriormente ad aggravarsi a nostro sfavore il paradosso dell’interscambio commerciale citato poc’anzi”, prosegue Verrascina.
“Il nostro Paese, infatti, è fortemente deficitario di carne suina, con un tasso di autoapprovvigionamento pari al 62% in quantità, e si trova in una posizione in cui esporta 6mila tonnellate di carni suine a fronte di 80mila tonnellate importate”, conclude il presidente della Copagri.