Cresce il numero delle reti d’impresa in Italia e quello delle imprese agricole che vi aderiscono. Lo evidenzia l’analisi del Centro Studi di Confagricoltura che conferma un aumento complessivo, nel 2019, del 15% delle reti d’impresa e dell’8% delle aziende agricole coinvolte. In termini numerici si tratta di 6.855 imprese agricole su quasi 35.000 reti presenti in tutta la Penisola.
Le regioni in cui le reti si sono sviluppate maggiormente sono la Valle d’Aosta (+68,8%), la Liguria e il Piemonte (rispettivamente con +19,8% e + 19,20%), seguite da Trentino Alto Adige, Basilicata, Calabria e Friuli Venezia Giulia, tutte con un incremento superiore al 15%.
Va alla Campania il primato per numero di aziende agricole (1.003) aderenti alle reti d’impresa; a seguire il Lazio con 905, il Friuli con 800 e la Toscana con 682. Per il 97% dei casi le imprese agricole hanno allevamenti e coltivazioni. Appena il 2,2% è attivo nel comparto della selvicoltura e lo 0,77% in quello dell’acquacoltura.
A crescere è stato il numero sia di imprese agricole aderenti a “reti contratto”, ovvero quelle in cui le imprese mantengono ciascuna la propria individualità giuridica, che registrano un + 7,2%, sia di quelle coinvolte in “reti soggetto”, che mettendosi in rete costituiscono un’entità giuridica associativa autonoma (+ 11%).
Le reti di impresa, dopo un timido esordio – commenta Confagricoltura – si sono rivelate uno strumento giuridico valido a rispondere alle esigenze di aggregazione che mette insieme competenze e settori di attività molto diversi tra loro, ma complementari, in grado di contrastare la frammentazione del tessuto imprenditoriale italiano, incentivando al tempo stesso l’innovazione per operare in un mercato globale sempre più strutturato e complesso.
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