“Caro Presidente Rossi, le scrivo riportandole la preoccupazione di tutte le aziende che fanno parte del Movimento e che, oltre a produrre vino di qualità, ospitano ogni anno migliaia di enoturisti, per lo più dal mondo. Una preoccupazione nata dagli attuali avvenimenti legati al Coronavirus che riguarda tutti noi, dapprima come cittadini, poi anche come imprenditori del settore con il rischio di cancellazioni (molte delle nostre aziende hanno attività di ricezione con alloggio) e calo drastico degli arrivi”.
Comincia così la lettera a firma del presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Emanuela Tamburini, indirizzata al Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, e per conoscenza a Marco Remaschi, assessore regionale all’Agricoltura, nella quale vengono richieste alcune attenzioni particolari al settore dell’enoturismo che il Movimento rappresenta, essendo tra l’altro nato proprio in Toscana oltre 25 anni fa.
«In questa fase legata al problema globale delle ripercussioni da Coronavirus siamo molto preoccupati per le cancellazioni turistiche che già in questi giorni stanno arrivando da tutto il mondo – spiega il presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Emanuela Tamburini – abbiamo ritenuto opportuno quindi far presente la nostra preoccupazione alle istituzioni, certi di un riscontro reale e tempestivo in vista dell’annata turistica che con Pasqua alle porte sta per cominciare». La lettera è stata anche condivisa con le altre associazioni di settore regionali, la rete delle Strade del Vino e Città del Vino.
Le misure richieste. Ottimizzare gli eventuali mesi di calo con alcuni interventi diretti. Questo è richiesto nella missiva indirizzata a Rossi. Per esempio con corsi per spiegare alle imprese vitivinicole la nuova normativa regionale sull’enoturismo; potenziare lo spazio dedicato all’enoturismo in Toscana nel portale di riferimento “Visituscany”, anche con collegamenti al portale www.mtvtoscana.com già predisposto per un booking “4.0”. Inoltre è necessario secondo il Movimento Turismo del Vino Toscana, finanziare una campagna di comunicazione on line e tabellare incentrata sui mesi autunno-inverno sul tema “Toscana terra di saperi e sapori”, unita agli eventi calendarizzati in questo periodo come Cantine aperte in Vendemmia (settembre-ottobre) e a Natale (dicembre). Infine si richiede a Rossi di mappare i mezzi di trasporto pubblici (treni, aerei, autobus, noleggio auto e bus di linea ecc.) con riferimenti legati all’enoturismo. «Queste e altre azioni che potremmo condividere potrebbero essere una soluzione, non solo per l’emergenza attuale, ma anche utili a tutti per il futuro perché oltre alle ricadute dirette sulla commercializzazione dei prodotti, con la potenziale ritenuta dei mercati, la paura è quella di dover fare a meno di una attività, quella dell’enoturismo, in cui le nostre aziende puntano da anni con investimenti importanti volti proprio alla promozione della Toscana come eccellenza paesaggistica e vitivinicola», conclude Emanuela Tamburini.
L’Associazione Movimento Turismo del Vino Toscana è un ente non profit che raccoglie oltre 100 fra le più prestigiose cantine del territorio, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell’ambiente e dell’agricoltura di qualità. Oltre ai tradizionali appuntamenti di Cantine Aperte a maggio (in programma anche a settembre per la versione della vendemmia e a dicembre per il Natale) e Calici di Stelle in agosto, che negli ultimi anni sono cresciuti grazie alla massiccia partecipazione dei soci, anche per il 2020 sono in programma tante altre attività volte proprio a promuovere l’enoturismo, un fenomeno che ormai è consolidato e che vede la Toscana, non a caso, tra le prime regioni in Italia con oltre un milione di enoturisti all’anno.