Dalle elaborazioni di Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI) sulle rilevazioni effettuate dalle Borse Merci, le Camere di commercio e le Commissioni Uniche Nazionali risulta evidente che, quest’anno, i prezzi della carne non hanno subito contraccolpi dovuti alla corsa a determinati acquisti nel periodo pasquale.
Per quanto riguarda la carne di agnello non è stato registrato un incremento dei prezzi all’ingrosso che tipicamente si verifica nella settimana pre-pasquale a causa dell’aumento della domanda di questa carne. La chiusura di ristoranti e agriturismi ne ha inoltre rallentato la vendita. I dati di Marzo hanno registrato un calo dei prezzi del 4% rispetto a Febbraio e il mercato di inizio Aprile si è confermato stabile. Come conseguenza, anche nel mercato degli agnelli, si sono registrate, nella settimana pre-pasquale, quotazioni in calo del 10% rispetto alla stessa settimana del 2019.
Situazione differente, invece, per la carne avicola: sono stati registrati forti incrementi di prezzo per i principali tagli, soprattutto petto di pollo, grazie all’aumento delle vendite nella GDO. Rispetto a Febbraio l’incremento è stato superiore al 30% e solo ad inizio Aprile sono emersi i primi segnali di stabilità. Rispetto ad un anno fa, la crescita è superiore del 20%.
Nel mercato delle carni suine, il periodo pre-pasquale ha mostrato aumenti per i tagli freschi da macelleria (lombi in particolare) cresciuti di oltre il 20% dall’inizio dell’emergenza sanitaria grazie al buon andamento delle vendite nella Grande Distribuzione. Il rallentamento delle lavorazioni nell’industria di trasformazione ha causato, invece, ribassi per i prezzi dei tagli destinati ai prosciuttifici (-18%).
Per quanto riguarda, infine, la carne di coniglio, se all’inizio della diffusione dell’epidemia sono stati registrati degli incrementi, nella prima settimana di Aprile, i prezzi all’ingrosso hanno subito un calo del 7,5% rispetto alla settimana precedente. Nella settimana pre-pasquale la situazione è rimasta invariata.