L’olio toscano lancia segnali di sos. La situazione è allarmante e servono interventi urgenti a sostegno del settore. A sostenerlo è l’Ota, Olivicoltori toscani associati, attraverso una lettera aperta all’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni, con richiesta di sostegno.
Per la campagna olearia 2007, al termine, l’Ota – che rappresenta 25mila aziende olivicole toscane – si stima una produzione del 30-40% rispetto alla media regionale degli scorsi anni, quindi un calo del 60-70% rispetto alla media di 175mila quintali di olio . Problemi finanziari, prezzi stabili e perdita di mercato, sono i principali elementi di difficoltà per l’olivicoltura toscana.
E l’annata nera dell’olio ha interessato, seppur in maniera non omogenea, l’intera Toscana: maggiori danni lungo la costa (Grosseto, Livorno); le province interne quelle meno toccate, in particolare Siena e Arezzo
Per la campagna olearia 2007, al termine, l’Ota – che rappresenta 25mila aziende olivicole toscane – si stima una produzione del 30-40% rispetto alla media regionale degli scorsi anni, quindi un calo del 60-70% rispetto alla media di 175mila quintali di olio . Problemi finanziari, prezzi stabili e perdita di mercato, sono i principali elementi di difficoltà per l’olivicoltura toscana.
E l’annata nera dell’olio ha interessato, seppur in maniera non omogenea, l’intera Toscana: maggiori danni lungo la costa (Grosseto, Livorno); le province interne quelle meno toccate, in particolare Siena e Arezzo
Fra i motivi principali sicuramente il non favorevole andamento climatico che ha dato problemi di fioritura prima e di allegazione poi, influenzando i processi di maturazione e determinando, talvolta, problemi di tipo analitico negli oli. Gli attacchi di mosca olearia – insoliti per il territorio toscano e favoriti dalle particolari temperature miti dell’ultimo inverno – hanno fatto il resto.
La lettera aperta inviata dall’Ota parla esplicitamente di “situazione che rischia il dramma”, secondo quanto è emerso dall’assemblea generale in cui la Cooperativa ha affrontato le problematiche relative alla campagna olearia in corso.
La lettera aperta inviata dall’Ota parla esplicitamente di “situazione che rischia il dramma”, secondo quanto è emerso dall’assemblea generale in cui la Cooperativa ha affrontato le problematiche relative alla campagna olearia in corso.
Nella lettera l’assemblea dell’Ota chiede all’assessore la collaborazione per individuare i possibili interventi a sostegno del settore in questo particolarissimo momento, con iniziative a favore delle aziende olivicole e dei frantoi in modo tale che possano affrontare i problemi finanziari contingenti e con azioni promozionali in grado di recuperare spazi di mercato per la prossima campagna olearia.
“Le aziende olivicole toscane – spiega il documento – si trovano ad affrontare problemi di tipo finanziario non indifferenti, avendo sostenuto tutti i costi della produzione, aggravati dagli interventi straordinari di difesa fitosanitaria e dai prezzi che sono rimasti sostanzialmente stabili nonostante la modesta produzione; le aziende di trasformazione stanno rischiando reali problemi di bilancio, mentre il mercato delle produzioni olivicole – impegnato nella valorizzazione di Dop (Terre di Siena; Chianti Classico; Lucca) e Igp (Toscano) – rischia di perdere gli spazi così difficilmente acquisiti in questi anni a causa della carenza di prodotto”.
Una situazione per la quale l’Ota ha chiesto, appunto, un confronto tempestivo con l’assessorato all’agricoltura della Regione e con gli altri interlocutori del settore.
L’olivicoltura in Toscana viene praticata su circa 100mila ettari, corrispondenti ad oltre l’11% della superficie agricola regionale, e coinvolge quasi 80mila aziende agricole. Ed i prodotti dell’olivicoltura nella media delle ultime campagne produttive hanno contribuito per il 5% alla formazione del valore totale della produzione agricola regionale.
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