Ottima annata per i meloni veronesi, che stanno spuntando buoni prezzi grazie all’assenza della concorrenza delle regioni del Sud Italia. In Sicilia, infatti, la stagione di raccolta volge al termine e quindi il prodotto veronese e veneto in generale ha la strada spianata per avere un posto in prima fila sul mercato.
“La raccolta è iniziata da dieci giorni – spiega Francesca Aldegheri, referente per il settore frutticolo di Confagricoltura Verona -. I meloni sono dolci e sani e stanno spuntando prezzi tra 1,30 e 1,50 al chilo al mercato ortofrutticolo. Tra i preferiti dal consumatore c’è il melone retato Macigno, varietà precoce dal color arancio intenso e la polpa consistente, e il Talento, sempre precoce e retato, con produzioni molto abbondanti e a elevata conservazione post raccolta. Di solito il melone fa segnare il record delle vendite tra metà giugno e luglio, ma quest’anno le temperature ci stanno aiutando e quindi anche i consumi volano. Inoltre quest’anno ci ha aiutato una serie di coincidenze temporali: la Sicilia è entrata in scena in aprile e tra poco la raccolta si concluderà, mentre noi abbiamo appena iniziato. Speriamo che questo trend continui e che il consumatore premi il prodotto italiano, una scelta fondamentale in questo momento di emergenza Covid. I nostri meloni a km 0 hanno un alto grado zuccherino, sono rinfrescanti e reidratanti e preparano all’abbronzatura dell’estate grazie alla presenza di antiossidanti come le vitamine A e C. sono inoltre ricchi di sali minerali e quindi ottimi anche per chi pratica sport”.
La superficie coltivata a melone è scesa in Veneto è di circa 1.130 ettari, concentrata per quasi il 70% nella provincia di Verona (770 ettari), seguita da quella di Rovigo (270 ettari). L’anno scorso gli abbassamenti termici e le eccessive precipitazioni registrate ad aprile e maggio avevano generato problemi di asfissia, mentre quest’anno questo problema non si pone. “Ci auguriamo di avere una resa media maggiore – sottolinea Aldegheri -, sperando però che il prezzo tenga. L’anno scorso, infatti, a causa della sovrapproduzione nazionale il prezzo medio annuo registrato alla Borsa Merci di Verona fu di 0,44 euro al chilogrammo, una quotazione davvero bassa”.