“Per i contoterzisti agromeccanici è una singolare proposta di legge quella sulla semplificazione dei settori dell’agricoltura e della pesca”. Il presidente UNCAI Aproniano Tassinari commenta così il lento esame alla Camera della proposta di legge Gallinella.
“D’altra parte la commissione bilancio deputata a redigere la relazione tecnica sulle coperture di bilancio si troverà nell’imbarazzo di dover quantificare il carburante agricolo agevolato alla luce della volontà di concederlo anche alle imprese agricole unite in rete (art. 23 della proposta di legge). Le Regioni non brillano per trasparenza quando si tratta di assegnare il carburante agricolo. Analoghe difficoltà per gli appalti agli imprenditori agricoli e ai coltivatori diretti nei piccoli comuni senza che tali lavori siano considerati prestazioni di servizi a fini fiscali (art. 25). Sono solo due esempi, ma potremmo aggiungere altre difficoltà di definire le coperture della legge scorrendo a uno a uno tutti gli articoli, se prima non viene misurato l’apporto economico dei servizi conto terzi in agricoltura”.
L’assenza di una fotografia veritiera del sistema agricolo italiano che misuri l’apporto dei contoterzisti (Istat non li ha mai inseriti nei suoi censimenti e non ha intenzione di farlo neppure nel prossimo del 2021) ostacola anche il più lodevole tentativo di semplificazione.
“La proposta di legge dell’onorevole Filippo Gallinella contiene diverse importanti semplificazioni in tema di lavoro, concessione dei mutui o sostegno ad alcune filiere. Molto positivo soprattutto l’inserimento, nell’articolo 38, degli agromeccanici tra i destinatari dei 15 milioni annui per finanziare la rottamazione dei trattori. Ma i contoterzisti non dovrebbero essere presenti in una importante legge sulle semplificazioni in agricoltura solo perché principali acquirenti di trattori, determinando da soli il 30 per cento del fatturato dei rivenditori, ma per la sicurezza sul lavoro e per la capacità di programmare interventi rispettosi del suolo, dell’aria e delle acque attraverso un parco macchine costantemente rinnovato e soprattutto impiegato in modo professionale, in tutte le componenti hardware e software”, prosegue Tassinari che conclude con il rammarico della riscrittura dell’articolo 8 originariamente dedicato alle imprese agromeccaniche: “come era stato pensato non poteva andare bene a tutti, perché in Italia ci sono 8000 imprese che svolgono attività agromeccanica non in modo accessorio e neppure prevalente ma esclusivo. Ma quell’articolo poteva essere riscritto meglio insieme, mantenendo l’intento di semplificare l’agricoltura italiana”.