La Procura di Siena ha aperto un’inchiesta sull’incendio scoppiato la scorsa notte che ha devastato il capannone agricolo della fattoria di Suvignano (Monteroni d’Arbia – Si) – confiscata alla mafia – distruggendo 700 rotoballe di fieno e 250 quintali di seme d’erba medica e trifoglio e ha posto sotto sequestro l’area interessata dalle fiamme.
Sul posto sono stati presenti fino alla serata i Vigili del Fuoco impegnati nelle operazioni di spegnimento delle fiamme, ed è ancora visibile la colonna di fumo che si alza dal capannone distrutto. Presenti anche i Carabinieri alla ricerca di qualsiasi elemento possa aiutare a comprendere le cause del rogo. Al momento nessuna ipotesi è esclusa, tra cui quella dell’incendio doloso. A dare l’allarme questa notte un cittadino residente in un casolare vicino al luogo dell’incendio.
Susanna Cenni (PD – Commissione Agricoltura Camera) “No, non si può non essere preoccupati. L’incendio dell‘altra notte fa rabbrividire se pensi alla storia di questa azienda, confiscata alla mafia, una splendida azienda a cavallo tra le crete e la Valdarbia a sulla quale per anni c’è stato l’impegno della Regione, della Provincia, dei Comuni interessanti e di tanto associazionismo, a partire da Arci. Un’impegno che ha visto un continuo confronto con lo Stato con l’agenzia per i beni confiscati, l’elaborazione di progetti per il suo utilizzo ed infine il trasferimento dell’azienda confiscata alla mafia alle istituzioni locali.
Una grande festa saluto l’evento, una bellissima festa sotto la calura estiva.
Per tutto questo bene ha fatto la Procura di Siena ad aprire una indagine che ci dirà se l’origine dell’incendio che ha distrutto fieno, sementi, mezzi è doloso o meno”.
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