«Se è più facile esportare il nostro vino di qualità in Cina, Giappone ed India, piuttosto che nella “nostra” Unione Europea, in particolare in Inghilterra, vuol dire che qualcosa non va, a livello burocratico e normativo. Bisogna invece favorire i consumi e la commercializzazione e trovare una soluzione a questo problema». L’intervento finale di Luigi Mainetti, responsabile nazionale del settore vitivinicolo di Coldiretti, ha racchiuso i dubbi e le perplessità evidenziate dai produttori che hanno partecipato all’incontro che si è tenuto questa mattina a Montalcino (Castello Banfi), organizzato da Coldiretti e Impresa Verde Siena, con il contributo di Mps Banca per l’Impresa, e la partecipazione dei rappresentanti regionali dell’Agenzia delle Dogane. «Abbiamo puntato sul rapporto personale fra produttore e consumatore facendo emergere prima di tutto il territorio – ha aggiunto Mainetti -. Ma le attuali norme sull’accisa del vino, rappresentano un freno al commercio, favorendo l’immisione nel mercato comunitario di prodotto proveniente da paesi extracomunitari. E’ assurdo, insomma, che i nostri produttori non possano inviare ad un turista straniero un cartone di vino prenotato direttamente in azienda». Con i responsabili dell’Agenzia delle Dogane, fra cui il direttore regionale Rosario Scapellato, sono stati affrontati i problemi derivanti anche dalla nuova geografia del mercato del vino e le nuove normative di riferimento. «Quotidianamente infatti – ha spiegato Andrea Pazzi, direttore di Coldiretti Siena – le nostre imprese sono chiamate a districarsi fra i vari documenti necessari e adempimenti diversi da caso a caso, in particolar modo con l’entrata in vigore della direttiva comunitaria (92/12/Cee), ormai introdotta da tutti i paesi Ue, che inserisce anche il vino fra i prodotti con regime fiscale. Con l’allargamento Ue, inoltre, l’apparente poca chiarezza in materia di documenti sul commercio di questo prodotto sia nei paesi comunitari che extracomunitari, è, in qualche modo anche aumentata, creando talvolta delle difficoltà oggettive ai produttori. Con questa nostra iniziativa – ha concluso -, alcuni dei dubbi sollevati dai produttori sono stati chiariti, ed è emersa la disponibilità da parte dell’Agenzia delle Dogane nel facilitare il lavoro di tutti i giorni delle nostre imprese».
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