E’ il primo idrogenodotto urbano al mondo. Una rete di distribuzione sotterranea, lunga circa un chilometro, nella zona di San Zeno ad Arezzo per fornire idrogeno puro alle aziende orafe del distretto. L’idea innovativa è de La Fabbrica del Sole di Arezzo che ha creato anche l’HydroLAb, il laboratorio dimostrativo per l’idrogeno e le energie rinnovabili, dotato di due fuel cells da 1Kw e un impianto fotovoltaico per la produzione di idrogeno rinnovabile tramite elettrolisi dell’acqua. "Un concetto forte e chiaro – sottolinea il presidente di Fabbrica del Sole, Emiliano Cecchini – che va nella direzione della tutela del paesaggio, dei territori, dell’ambiente, in una prospettiva in cui ognuno può prodursi da solo la propria energia in piccolo, senza grandi centrali o elettrodotti e con un conseguente risparmio in bolletta".
Una produzione "distribuita" di energia che, inoltre, rende il sistema molto meno soggetto a guasti, sabotaggi, "attacchi terroristici" e black out… la cosiddetta "sicurezza energetica". L’idrogeno infatti permette di accumulare energia e di essere usato come gas in sostituzione di metano, GPL e altri gas tecnici industriali e siccome l’idrogeno può essere prodotto in loco, c’è un profondo nesso tra il territorio e un’urbanizzazione a idrogeno come quella di S. Zeno, ad Arezzo. Arezzo utilizza già mezzo milione di metri cubi di idrogeno all’anno nelle industrie orafe per saldare i gioielli nel 2002 La Fabbrica del Sole ha pensato, insieme all’ENEA, di creare delle tubazioni sotterranee (l’idrogenotto) per portare il gas idrogeno nelle fabbriche come accade col metano nelle normali abitazioni. Ed è nato così il primo idrogenodotto urbano al mondo.
Nella zona industriale di San Zeno ad Arezzo, dove ci sono anche case, bar, centri commerciali, fermate di autobus, etc… ad un metro sottoterra corre un tubo che porta idrogeno puro. La Regione Toscana ha finanziato il progetto al 50%, La Fabbrica del Sole ha coordinato tutto il progetto e realizzato l’HydroLAb, il laboratorio per l’idrogeno e le energie rinnovabili, il Coingas (consorzio pubblico dei comuni aretini per la distribuzione del gas metano) ha realizzato la tubazione, la Sapio ha realizzato il sistema di distribuzione dell’idrogeno mentre Arcotronics ha fornito ed installato le fuel cells. Tra i partners, poi, il Comune di Arezzo che ha dato i terreni, la Provincia e il Comando dei Vigili del Fuoco di Arezzo le autorizzazioni, Confindustria, Cna e Confartigianato i rapporti con le aziende.
A oggi l’idrogeno viene ricavato dal metano ma è già stato finanziato un progetto per produrlo completamente dal sole con delle pensiline fotovoltaiche. Da acqua qualsiasi, anche piovana, poi demineralizzato e usando solo l’energia elettrica dei pannelli solari, viene ricavato idrogeno puro. In definitiva dal sole e dalla pioggia si ottiene un gas, l’idrogeno, che può saldare l’oro o essere utile in una miriade di applicazioni industriali, può alimentare i fornelli delle case, può produrre energia con i generatori a fuel cells ed essere il combustibile pulito per camion ed automobili. Il tutto a zero emissioni e senza grandi opere, elettrodotti, centrali o altro.