Festeggiare il prossimo 8 marzo non solo con la mimosa ma anche con altri fiori tipici dei nostri territori come il giaggiolo. La proposta parte dalla
rete delle donne per la biodiversità che si è riunita a Firenze, presso Palazzo Bastogi. L’intento è quello di recuperare fiori e piante dimenticate, evidenziando l’attenzione delle donne per la valorizzazione della diversità. Il tutto, hanno chiarito, senza intaccare il ‘primato’ della mimosa, ma anzi per sottolineare il suo valore simbolico, in un contesto di diversità e di valorizzazione di altre specie. Il giaggiolo è un primo esempio: è una pianta povera, diffusa in quasi tutte le nostre regioni, eppure preziosa per i suoi profumi. Un regalo della nostra natura che merita di essere valorizzato. "Questa proposta – ha evidenziato l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni – è anche un modo per spiegare il lavoro della nostra rete, che punta a mettere in contatto tutte quelle donne che, su vari versanti, sono impegnate per la sicurezza agroalimentare e la biodiversità, cioè per un mondo
attento alle identità, ai sapere e alle espressioni di tutti i territori". Nella riunione di oggi, alla presenza di Vandana Shiva, autentica icona
mondiale della lotta per la salvaguardia della biodiversità, che ha ispirato questa iniziativa, è stato evidenziato il progressivo allargamento della rete, varata ufficialmente durante il meeting di san Rossore dello scorso luglio, di cui fanno parte donne che coltivano la terra o gestiscono imprese agricole, attive nel campo dell’educazione e dell’informazione alimentare, come pure di donne impegnate su questi temi nelle istituzioni e nell’ambito della ricerca
universitaria o ancora rappresentanti di associazioni impegnate per un’agricoltura sostenibile. Una delle prime azioni della rete sarà proprio rivolta alla costruzione di uno
spazio d’incontro e di discussione su Internet, nel quale far conoscere l’iniziativa e raccogliere adesioni e idee dalle donne di tutto il mondo.
Partiranno inoltre a breve i primi progetti della rete: è il caso di un intervento formativo sul tema della biodiversità e della qualità del cibo rivolto agli studenti di scuole superiori toscane, e di un workshop sul biologico, in collaborazione con le donne messicane che culminerà nella realizzazione di capi
d’abbigliamento in fibre naturali (cotone, canapa e lino) che verranno presentati in una vera e propria sfilata durante la prossima edizione di Terra Futura.
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