«Si rinnova anche quest’anno, come consuetudine, l’appuntamento con i festeggiamenti di Sant’Antonio Abate, detto anche sant’Antonio del Fuoco, invocato in Occidente quale patrono dei contadini e degli allevatori e protettore degli animali». A ricordarlo è Copagri Lazio, informando che l’appuntamento per quest’anno è fissato alle ore 11 alla Parrocchia San Michele Arcangelo di Rieti, situata in Piazza Cavour 30.
Origine della tradizione La ricorrenza, che si celebra il 17 gennaio, deriva dalla tradizione in base alla quale l’ordine degli Antoniani aveva ottenuto il permesso di allevare maiali all’interno dei centri abitati, poiché il grasso di questi animali veniva usato per dare sollievo agli ammalati colpiti dal cosiddetto ‘fuoco di Sant’Antonio’”
Presidente Colasanti: «Festeggiamenti alternativi causa Covid» «Vista la straordinarietà delle celebrazioni di quest’anno, che cadono in un periodo molto delicato in relazione alla grave emergenza sanitaria legata alla pandemia del Coronavirus – spiega il presidente della Copagri Lazio Guido Colasanti – abbiamo deciso di optare per dei festeggiamenti ‘alternativi’, approfittando delle infinite possibilità offerte dai moderni mezzi di comunicazione e trasformando la tradizionale benedizione degli animali in un evento social, scongiurando così, senza la presenza degli animali, il rischio di pericolosi assembramenti».
Benedizione simbolica «Chiunque lo vorrà, infatti, potrà utilizzare i canali Facebook e Twitter della Copagri Lazio per inviarci una foto dei propri animali, da compagnia e non, o delle proprie stalle, che riceverà la benedizione simbolica dal parroco Monsignor Benedetto Falcetti, il quale si occuperà di officiare la celebrazione; in tal modo, con un occhio attento alla sicurezza, potremo evitare di interrompere quella che è una tradizione molto sentita dai produttori agricoli e soprattutto dagli allevatori» prosegue il presidente.
La celebrazione nella Parrocchia San Michele Arcangelo, alla quale parteciperà una nutrita delegazione della Copagri Lazio che porterà in dono dei cesti contenenti prodotti agroalimentari tipici della Regione destinati ai più bisognosi, si svolgerà nel rispetto delle vigenti normative anti-COVID, che prevedono l’utilizzo della mascherina, il distanziamento e l’entrata in chiesa secondo il limite massimo consentito.