Napoli – “I fondi europei per lo Sviluppo Rurale devono essere utilizzati per il riequilibrio strutturale e per l’ambiente. Non possiamo favorire un modello di ripartizione fondato su basi quantitative che vada a privilegiare solo le regioni più forti – Lo ha dichiarato Nicola Caputo assessore regionale all’agricoltura della Regione Campania – La Campania e il Mezzogiorno – spiega l’assessore – non possono essere così pesantemente penalizzate sui criteri di riparto 2021-2027 delle risorse FEASR. Anche la Campania è stata virtuosa nella spesa quindi rimando al mittente le presunte “priorità” che qualcuno vuole vedere riconosciute”.
“Queste risorse sono indispensabili per l’agricoltura campana e per il mezzogiorno che non può vedersi “scippata” la possibilità per sviluppare la propria economia per le generazioni future. Alcune regioni vogliono discutere della ripartizione storica che favorisce il Mezzogiorno, ma non vogliono confrontarsi sulla quota di finanziamento nazionale squilibrata in favore delle regioni del Nord sulla base di quella che era la capacita di spesa di diversi anni fa e che, oggi, – spiega l’assessore Caputo – andrebbe comunque riconsiderata sulla base dell’attualizzazione della performance di spesa che vede la Campania tra le Regioni più performanti”.
“Ad oggi abbiamo impegnato il 98% delle risorse programmate in Campania: i beneficiari in questi anni sono stati più di 30.000 e abbiamo erogato 1 Miliardo di euro. Inoltre il 55% delle risorse ad oggi erogate è andato alle misure ambientali, il 37% per misure legate a competitività, innovazione e filiere, mentre il 6% è stato liquidato per l’inclusione e lo sviluppo locale dimostrando che la Campania è sempre molto attenta al green e alla competitività ma non si dimentica dello sviluppo locale”.
“Dunque, – aggiunge Nicola Caputo – il carattere particolare dell’attività agricola e le disparità strutturali e naturali tra le diverse regioni, determinano la necessità di operare gradualmente gli opportuni adattamenti, secondo il consolidato principio europeo della path-dependency, valutando soprattutto il fatto che il FEASR compensa con interventi per lo sviluppo rurale il basso livello di spesa media che alcune regioni hanno sul primo Pilastro. E a proposito di Primo Pilastro non si comprende perché non si voglia mettere in discussione il modello alla base dell’attribuzione delle risorse che, ricordo, rappresentano il 75% della Politica Agricola Comune”.
“Martedì avremo un ultimo appuntamento in Commissione Politiche Agricole in seno alla Conferenza Stato Regioni, – conclude Nicola Caputo – noi siamo disponibili a trovare soluzioni che siano in linea con il dettato europeo di riequilibrio che ispira i Fondi ma se qualcuno ha deciso di proseguire senza ragionevolezza su criteri che vanno ad ampliare il divario Nord-Sud, se ne prenderanno tutte le responsabilità. Preciso infine, che utilizzando il metodo indicato dalle regioni del Nord l’Italia avrebbe ricevuto mezzo miliardo di risorse in meno e la Polonia non avrebbe ricevuto più risorse della Germania che è tra i Paesi più competitivi”.