ROMA – Il vino italiano lancia un appello a Draghi – in vista del nuovo Decreto – per la riapertura dopo le 18 e a cena.
Via libera alle vendite in enoteca dopo le 18 e ristoranti aperti a cena, queste le richieste al premier Mario Draghi da parte della Filiera del Vino che vede insieme Cia-Agricoltori Italiani, Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentare, Assoenologi, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini (Uiv).
Affidato a una lettera, l’appello affinché si faccia un passo indietro sul divieto a vendere alcolici, nelle enoteche oltre le 18, come previsto dal Dpcm del 14 gennaio, e si torni a valutare la possibilità di apertura bar e ristoranti anche a cena nelle Regioni in zona gialla e per il pranzo in quelle in zona arancione.
SI LEGGE NELLA LETTERA
Al riguardo, pur comprendendo il periodo di estrema difficoltà e conseguentemente la necessità di adottare efficaci misure di contrasto all’emergenza sanitaria, non si coglie la relazione tra il contenimento della diffusione della pandemia e la limitazione di vendita dei prodotti vitivinicoli presso gli esercizi commerciali sopra menzionati. Acquisti che sono forieri peraltro di un consumo domestico e non fuori casa.
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