BRUXELLES – “Dopo il sanguinoso colpo di stato in Myanmar (Birmania), è quanto mai doveroso che l’Europa lavori concretamente per il rispristino dei dazi sul riso importato da questo Paese: questa misura sarebbe un segnale importante contro la giunta golpista birmana e un efficacissimo strumento di tutela per la risicoltura italiana che da anni subisce un’inaccettabile concorrenza sleale.
Basti pensare che le importazioni di riso Japonica dal Myanmar verso l’Italia, che è il maggior produttore di riso a livello europeo, sono aumentate esponenzialmente negli ultimi anni, passando dalle 31.500 tonnellate nel 2018 alle 158.700 tonnellate nel 2020, con danni economici pesantissimi per le oltre 4.000 aziende risicole italiane”.
Lo dichiara l’europarlamentare della Lega Mara Bizzotto, membro della commissione agricoltura, che ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione UE.
“La condanna del colpo di Stato in Myanmar deve essere esemplare – prosegue l’eurodeputata Bizzotto – La UE abolisca il regime di aiuti Eba per la Birmania e metta fine all’importazione a prezzi bassissimi di riso Japonica, coltivato senza alcun rispetto degli standard di sostenibilità ambientali e sociali presenti in Europa”.
“Come hanno giustamente chiesto tutte le associazioni di categoria e il Consorzio di Tutela IGP Riso Nano Vialone Veronese, il Consorzio Riso Delta del Po IGP e il distretto del riso di Grumolo delle Abbadesse (VI), è necessario che la UE proceda urgentemente con il rispristino dei dazi e con l’adozione della clausola di salvaguardia sulle importazioni di riso dal Sud Est asiatico, stabilendo inoltre la reciprocità degli standard di produzione negli scambi commerciali, per obbligare i produttori extraeuropei ad assicurare gli stessi parametri europei di tutela ambientale e sociale.
L’Europa metta fine a questa ingiustizia e imponga dei dazi alla Birmania come peraltro hanno già fatto gli Stati Uniti” conclude l’eurodeputata Bizzotto.
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001261/2021 – 04-03-2021 alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Mara Bizzotto (LEGA)
Oggetto: Concorrenza sleale su riso Japonica e risone: i produttori italiani chiedono maggiori dazisulle importazioni dal Sud-Est asiatico
Le importazioni in Europa di riso Japonica a dazio zero dal Myanmar sono aumentateesponenzialmente, dalle 31.500 tonnellate nel 2018 alle 158.700 tonnellate nel 2020, grazie al regimed’aiuti EBA concesso dall’UE.
L’invasione di riso asiatico a prezzi bassissimi causa una concorrenza sleale insostenibile per l’Italia,che è il maggior produttore di riso dell’UE con 4000 aziende.
Il riso asiatico ha costi produttivi nettamente inferiori al riso italiano, perché non rispetta gli stessistandard UE di sostenibilità ambientale e sociale
Per tutelare le produzioni italiane d’eccellenza, i produttori del Consorzio di Tutela della IGP RisoNano Vialone Veronese, del Consorzio Riso Delta del Po IGP e del distretto del riso di Grumolo delleAbbadesse chiedono all’UE l’adozione urgente della clausola di salvaguardia sulle importazioni di risoJaponica dal Sud-Est asiatico e l’introduzione di dazi sul risone.
I risicoltori ritengono anche necessario che l’UE stabilisca la reciprocità degli standard di produzionenegli scambi commerciali, per obbligare i produttori extraeuropei ad assicurare gli stessi parametrieuropei di tutela ambientale e sociale.
Preso atto del mancato rispetto dei diritti umani in Myanmar e in altri Paesi del Sud-Est asiaticoesportatori di riso come la Cambogia;
considerando le istanze dei produttori italiani;
la Commissione:
-intende dar seguito alle richieste dei produttori per salvaguardare la produzione risicola italiana dalla crescente concorrenza sleale asiatica?
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