Lavoro agricolo, nel 2020 perse oltre 2 milioni di giornate lavorative e 18mila addetti in meno. Allarme Uila-Uil

ROMA – “I dati diffusi dal Censis, che parlano di oltre 2 milioni di giornate lavorative perse e 18mila addetti in meno nel 2020, rispetto al 2019, a causa dell’emergenza Covid, confermano purtroppo le nostre previsioni e rafforzano le motivazioni della nostra richiesta al governo di intervenire a sostegno dei lavoratori agricoli”.

Così il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza commenta i dati diffusi ieri dall’Osservatorio Censis-Fondazione Argentina Altobelli sul lavoro agroalimentare.

“Una perdita del -2,4% di giornate e del -1,9% di addetti” aggiunge Mantegazza “che rappresenta l’altra faccia di una stessa medaglia: quella di un forte calo della produzione agricola che c’è stato lo scorso anno e che l’Istat ha valutato essere pari a -3,3% in volume e -6,1% in valore aggiunto”.

“Il problema che poniamo – conclude Mantegazza – è che, a fronte di questa situazione, mentre è stato giustamente riconosciuto lo stato di crisi delle aziende agricole e il governo è intervenuto a loro sostegno con la decontribuzione e i ristori sulle perdite di fatturato, nulla è stato ancora previsto per sostenere anche i 900.000 lavoratori stagionali che in quelle aziende prestano la loro opera e che hanno perso oltre 2 milioni di giornate di lavoro”.

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