ROMA – Sulle misure a sostegno per gli agricoltori in seguito alle gelate della prima metà di aprile, il sottosegretario Mipaaf Francesco Battistoni ha risposto all’interrogazione (la n. 3-02420) presentata da Giorgio Maria Bergesio (Lega).
Signor Presidente, onorevoli Senatori,
riguardo alle misure di sostegno per le imprese agricole che hanno subito danni alle colture a causa delle gelate occorse nella prima decade dello scorso aprile, ricordo anzitutto che gli interventi compensativi “ex-post” del Fondo di Solidarietà Nazionale per le imprese agricole colpite da avversità atmosferiche eccezionali possono essere attivati solo nel caso in cui le avversità, le colture e le strutture agricole colpite non siano comprese nel Piano assicurativo annuale per la copertura dei rischi con polizze assicurative agevolate.
Pertanto, ai fini di una copertura dai rischi climatici, gli agricoltori devono provvedere alla stipula di polizze assicurative agevolate, tra l’altro, da contributo statale fino al 70% della spesa premi sostenuta.
Tuttavia, da una rapida indagine sull’andamento delle coperture assicurative agevolate sottoscritte nel corrente anno, è emerso che la capacità assuntiva offerta dalle compagnie non sia riuscita a coprire integralmente le richieste provenienti dalle imprese agricole, anche per la difficoltà a piazzare i rischi catastrofali, come appunto il gelo, presso le compagnie di riassicurazione internazionali. Questo aspetto, unito al fatto che esistono ancora importanti distretti produttivi che non fanno ricorso alle assicurazioni agricole agevolate, determina uno stato di crisi del settore ogni qualvolta si verifichi un evento climatico avverso di particolare intensità.
Non dobbiamo poi dimenticare che le assicurazioni agricole agevolate, cui sono stati destinati finanziamenti superiori a 1,3 miliardi di euro per il periodo 2015-2020 ed ulteriori risorse sono previste per il biennio 2021-2022, rappresentano il principale strumento di intervento introdotto dallo Stato per fronteggiare le pesanti perdite di reddito cui vanno incontro le imprese agricole in caso di calamità naturali.
Le esperienze degli ultimi 20 anni hanno tra l’altro dimostrato l’inefficacia dello strumento di intervento cosiddetto “ex post”, peraltro attivabile, come detto, solo nei casi in cui il rischio non sia assicurabile.
Ciò premesso, tenuto conto della portata e della vastità territoriale e settoriale dei danni, una volta che le Regioni avranno deliberato in merito alle gelate, si assicura l’immediato impegno di questo Ministero nel favorire l’approvazione di un provvedimento legislativo di deroga, con un adeguato stanziamento finanziario, che consenta l’erogazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale a favore delle imprese agricole danneggiate che, al momento dell’evento, non avevano una copertura assicurativa per i danni da gelo.
Analogo impegno verrà profuso nelle sedi comunitarie cercando di coinvolgere anche gli altri Paesi colpiti per chiedere l’attivazione di ulteriori misure di sostegno per le imprese agricole danneggiate.
Ove ricorrano le condizioni di cui sopra, su proposta delle Regioni territorialmente competenti, potranno quindi essere attivate le misure compensative a favore delle imprese agricole, tra cui: contributi in conto capitale fino all’80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria; prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale nell’anno in cui si è verificato l’evento ed in quello successivo; proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell’anno in cui si è verificato l’evento calamitoso; esonero parziale (fino al 50%) dal pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali propri e dei propri dipendenti; contributi in conto capitale per il ripristino delle strutture aziendali danneggiate.
Infine, per superare le difficoltà legate ai sempre più frequenti eventi avversi legati al cambiamento climatico in corso, che impattano ormai a livello continentale (si pensi che l’ondata di gelo in questione ha colpito anche altri Paesi europei con una tradizione assicurativa consolidata, come la Spagna e la Francia) è all’esame, per la prossima programmazione dei fondi comunitari relativi allo sviluppo rurale, uno nuovo strumento di intervento “ex ante” sotto forma di fondo di mutualizzazione nazionale, cui potranno accedere tutte le imprese agricole, in grado di intervenire in caso di eventi catastrofali, come quello segnalato dagli interroganti.
Nel frattempo, con il prossimo piano di gestione dei rischi 2022, si valuteranno eventuali modifiche finalizzate a migliorare l’efficacia dello strumento assicurativo aumentandone la capacità assuntiva, favorendo l’allargamento della base assicurata e cercando di facilitare la riassicurazione dei rischi da parte delle compagnie assicurative, anche indirizzando opportunamente il fondo di riassicurazione gestito da Ismea.