SIENA – 3 luglio 2001…3 luglio 2021. Sembra ieri, invece sono passati 20 anni, tondi tondi. Proprio venti anni fa, martedì 3 luglio, con la registrazione della testata al Tribunale di Siena, nasceva ufficialmente Agricultura.it. A Siena, proprio il giorno dopo il Palio di Provenzano (vinto dal Leocorno).
Un’era geologica fa per il web, ma anche per il mondo intero. Eravamo appena entrati nel terzo millennio, ancora non c’erano stati gli attentati alle Torri gemelle e ancora pagavamo la pizza e tutto il resto in lire. Il web per come lo conosciamo oggi sembrava qualcosa di fantascientifico.
Pensate che nel 2001 uscivano in edicola riviste con gli elenchi dei siti internet, erano pubblicati per genere e in ordine alfabetico. Insomma, una mappa di cosa si poteva trovare online. Su carta. I siti di allora erano davvero rudimentali, sia quelli istituzionali-pubblici, sia quelli delle aziende private. Ingessati e didascalici fin troppo, grafica eccessiva e pesante; la lentezza per passare da una pagina all’altra…meglio non pensarci. A.A.A. giga e wi-fi cercasi, insomma.
Ma noi ci abbiamo provato. Anche perché da piccola (numericamente) squadra di giornalisti, quale eravamo, trattavamo tutti i giorni il settore primario. E allora l’idea del fondatore di agricultura.it, Michele Taddei – e direttore responsabile per molti anni – di dar vita a questa esperienza. Con un sottotitolo (che abbiamo sostituito pochi anni fa) che recitava “culture rurali in rete”: perché quella “U” non è stata casuale e piacere ci ha fatto che, il termine agricultura, negli anni sia stato ripreso ed utilizzato da altri.
Un sito che parlasse esclusivamente di agricoltura, rivolto agli agricoltori, che sono (e dovranno rimanere) gli assoluti protagonisti di questo settore; che raccontasse le singole filiere e la loro economia e problematiche; ma che desse voce anche al mondo della ricerca e della scienza, dell’innovazione; dei consorzi di tutela, della rappresentanza e delle istituzioni; al mondo degli eventi e delle fiere di settore; della meccanizzazione e di tutto quello che ogni giorno cerchiamo di raccontare al meglio.
L’agricoltura del 2001 invece viveva molti dei problemi che vive ancora oggi, tante difficoltà di venti anni fa sono tutt’oggi irrisolte, semmai amplificate. L’emergenza ungulati c’era già, così come i redditi (sempre) bassi, rispetto allo sforzo che viene chiesto all’imprenditore, ad esempio sotto l’aspetto ambientale e della sostenibilità, per dirne uno. Il 2001 iniziò anche con mucca pazza, con la bistecca alla fiorentina al bando, per non farsi mancare niente; il vino era in forte ascesa così come l’agriturismo. Da allora molto è cambiato, sono cambiate le priorità del mercato, di fronte a consumatori sempre più attenti ed esigenti, sono cambiati i parametri della qualità; oggi contano molto di più la sostenibilità e l’attenzione all’ambiente. Il Made in Italy oggi è più forte e tutelato. E’ cambiata la politica europea e ancora tanto dovrà cambiare. Ma gli agricoltori italiani, l’abbiamo visto anche con l’emergenza covid, si sono sempre fatti trovare pronti e sempre in grado di anticipare i cambiamenti.
Questi primi venti anni di agricultura.it sono, ovviamente, un punto di partenza. Un grazie a chi fino ad oggi ha creduto e a chi crede nel nostro progetto editoriale; un grazie a chi ha collaborato con noi e continua a farlo, un grazie a chi ogni giorno ci segue, ci legge, ci condivide, ci critica in maniera costruttiva, ci invia mail con richieste e ci pungola a fare sempre meglio. Un grazie agli agricoltori e allevatori italiani, i veri eroi di questo tempo, che cerchiamo ogni giorno di raccontare nel modo corretto.
Chiudiamo questi primi venti anni e andiamo avanti, con la voglia di sempre di dare una corretta ed imparziale informazione, nel rispetto dei nostri lettori, che sono il più grande patrimonio che abbiamo e ai quali teniamo tantissimo. Ad majora. Grazie! Agricultura.it