Prendete un vitigno autoctono e in dieci anni fatelo diventare un business da oltre 60 milioni di euro. E’ esattamente quanto è accaduto attorno al sagrantino di Montefalco, la varietà impiegata per produrre il più pregiato tra i vini umbri, grazie a uno sviluppo di sistema che ha coinvolto pubblico e privato. Attorno al Sagrantino di Montefalco è cresciuto tutto: il vigneto è passato dai 122 ettari del 1998 ai 660 attuali; la produzione di Sagrantino di Montefalco docg, secco e passito, raggiungerà i 2,3 milioni di bottiglie per l’annata 2008. Erano appena 550 mila dieci anni prima. Il Montefalco rosso Doc, la seconda denominazione della zona, è passato da 847 mila bottiglie a oltre 2,3 milioni. La produzione totale dell’area, tra Sagrantino di Montefalco docg e Montefalco doc, supera per l’annata 2008 i 4,6 milioni di bottiglie. Poi sono cresciute le cantine imbottigliatrici (dalle 18 di dieci anni fa alle 61 attuali) e il turismo, passato a oltre 122 mila presenze (dati 2007) dalle circa 70 mila di sette anni prima.
Sagrantino Day International – L’ultimo a crescere è stato il “Sagrantino Day International”, ormai la più importante manifestazione organizzata dal Consorzio di Tutela Vini Montefalco in collaborazione con AIS, l’associazione italiana Sommelier e la Worldwide Sommelier Association. L’edizione 2007 del “Sagrantino Day” aveva coinvolto 22 città e 1.500 sommelier; l’anno scorso invece il primo “Sagrantino Day International” ha visto la partecipazione di 33 città e 3mila sommelier. Una manifestazione diventata grande e capillare, organizzata con un limitato budget economico rispetto alla dimensione globale e alla contemporaneità dell’evento: lo stesso giorno (il prossimo 20 aprile) il Sagrantino di Montefalco viene degustato in 43 città. Tra spese di spedizione dei vini, acquisto di piccoli accessori di degustazione, attività di comunicazione, produzione di un filmato video in italiano e inglese, affitto della sala romana per l’evento conclusivo, il Sagrantino Day International è stato organizzato con un investimento complessivo di appena 45 mila euro.
L’evento – La manifestazione è nata durante il mandato del – quasi ex – presidente del Consorzio, Lodovico Mattoni, alla scadenza del mandato. “Il Sagrantino Day International ci sta dando grandi soddisfazioni – sottolinea Mattoni -. E’ una degustazione guidata riservata ai sommelier internazionali, si svolge in unico giorno in città diverse nel mondo. Quest’anno sono 43. In abbinamento alla degustazione c’è un test, quest’anno su 4 mila sommelier, per indagare il profilo organolettico del Sagrantino, attraverso schede e valutazioni percettive. Insomma, una manifestazione ampia, globale e con chiari riferimenti di mercato: i Paesi di riferimento per le nostre esportazioni e i canali di distribuzione di fascia medio-alta. L’evento – conclude Mattoni – è rivolto infatti solo a sommelier e operatori del vino, figure ben inserite nei migliori ristoranti, hotel ed enoteche italiane e straniere”.
I dati della ricerca sul turismo del vino nel territorio del Sagrantino (fonte Consorzio) – Arrivi e presenze raddoppiano tra il 2000 e il 2007 nei tre più importanti Comuni della Docg e poli di attrazione turistica locale: Bevagna, Gualdo Cattaneo e Montefalco, che insieme a Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria rappresentano il “distretto” del Sagrantino. A Bevagna in soli 7 anni gli arrivi di italiani e stranieri passano da 9.974 a 17.218, le presenze da 37.420 a 62.693. A Gualdo Cattaneo da 3.583 a 5.731 arrivi e da 14.566 a 27.937 presenze. A Montefalco da 5.399 a 9.560 arrivi e da 20.282 a 30.855 presenze.
Ricettività e curiosità – In totale i 5 Comuni oggi hanno una ricettività che tra alberghi, agriturismo, country house, affittacamere, B&B, può contare su oltre 149 strutture per 2.027 posti letto, su 86 esercizi pubblici (ristoranti, winebar, enoteche) dove è possibile consumare i vini del territorio. Anche queste in crescita: nel solo comune di Montefalco (5.700 abitanti e 42 esercizi all’attivo) dal 2004 sono stati aperti 7 nuovi ristoranti. Ma chi sono i principali amanti del soggiorno in stile Sagrantino? Tra gli italiani figurano ai primi posti gli abitanti di Lazio, Lombardia, Veneto, Campania, Emilia Romagna e Toscana. Tra gli stranieri il territorio del Sagrantino vede in testa alla classifica gli abitanti dei Paesi Bassi, seguiti da Germania e Regno Unito. Tutto merito di Bacco? “Sicuramente no – sottolinea il presidente del Consorzio di tutela Vini Montefalco, Lodovico Mattoni – però i due fenomeni sono strettamente collegati. I grandi sforzi di questi anni per la qualità, gli investimenti privati, le politiche di sviluppo locale, hanno permesso di trasformare il nostro territorio in un grande attrattore turistico”.