ROMA – “A fronte dell’impennata dei prezzi al consumo dei principali beni alimentari non si registrano sensibili incrementi delle remunerazioni percepite dai produttori agricoli e dagli allevatori; questi ultimi, in particolare, nella stragrande maggioranza dei casi continuano a pagare lo scotto di prezzi inferiori ai costi di produzione”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Franco Verrascina, segnalando che nelle stalle la situazione è insostenibile e molte aziende sono allo stremo.
“I continui rincari dei prezzi delle materie prime, a partire da febbraio, si stanno ripercuotendo in maniera pesantemente negativa sul bilancio degli allevamenti, che ora più che mai si trovano a dover produrre latte al di sotto del costo di produzione; con i rincari in arrivo sul fronte energetico e l’aumento del prezzo di concimi e sementi la situazione non può che peggiorare”, fa notare Verrascina, evidenziando che “a fronte di ciò, agli allevatori viene richiesto di compiere numerosi e gravosi adempimenti per il mantenimento della qualità e del benessere animale che, pur se pienamente condivisibili, si traducono in ulteriori costi”.
“Proprio sul versante del latte, a distanza di qualche giorno dalla prima riunione del tavolo tecnico sulle criticità della filiera, che aveva fatto seguito a due incontri di taglio politico dai quali era emersa la pressoché unanime volontà di arrivare a un accordo per la definizione di un prezzo minimo di riferimento per il conferimento del latte alla stalle, non ci sono notizie relative alla convocazione di un nuovo confronto tecnico; arrivati a questo punto, riteniamo sia inutile riconvocare il tavolo tecnico, in quanto le motivazioni ostative al raggiungimento di un’intesa sono di stampo prettamente politico”, asserisce il presidente.
“A fronte, infatti, di una posizione chiara manifestata dalle organizzazioni agricole, confluita in una altrettanto chiara proposta del Mipaaf per una intesa che andasse a salvaguardare gli allevamenti italiani, non si è riusciti a trovare la quadra, in quanto l’accordo non è stato accolto da alcuni componenti della filiera”, ricorda Verrascina, ad avviso del quale “con il rinvio dell’entrata in vigore della plastic tax e della sugar tax, arrivata dopo il pressing dell’intera filiera, riteniamo che, come suggerito anche dal Ministro Stefano Patuanelli, ci siano nuovi margini di trattativa per dare un po’ di ossigeno alle aziende”.
“A questo punto, dobbiamo capire se come Sistema Paese abbiamo la volontà di difendere un comparto di fondamentale importanza per il nostro agroalimentare e per la nostra economia; l’alternativa è il default del comparto e il fallimento di migliaia di aziende. La misura è colma e gli allevatori sono esasperati. Se la situazione non cambierà entro breve tempo e se non si daranno risposte alle legittime istanze avanzate, ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità e pagare le conseguenze del mancato accordo”, conclude il presidente della Copagri.