ROMA – “Assolatte e le industrie lattiero casearie italiane continuano la strada del dialogo, con il senso di responsabilità che le contraddistingue, come ha sempre fatto, confermandolo anche in questi mesi difficilissimi”. Così il presidente dell’associazione Paolo Zanetti, ha commentato la sottoscrizione del protocollo sul prezzo del latte.
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“Capiamo bene le difficoltà degli allevatori che sono anche le nostre”, ha detto Zanetti, “gli aumenti stanno colpendo in modo drammatico anche le nostre imprese, pressate da mesi da costi che fino ad ora hanno assorbito in silenzio, ma che non riescono più a sopportare”.
Aumenti che riguardano tutti i fattori produttivi industriali, precisa Assolatte, dall’energia (+18,4%) ai trasporti, dalla plastica (+61,4%) al legno (+62%) al cartone (+22,1%), fino ai noli (+214%) per l’export. E la situazione non sembra destinata a cambiare, almeno nel breve e medio periodo.
“Fin dalle prime sollecitazioni del ministro – ha sottolineato Zanetti – le nostre imprese si erano già attivate, lavorando con gli allevatori per cercare possibili soluzioni ai loro problemi, nel rispetto dei contratti in essere e della normativa sulla concorrenza”. Del resto, precisa Assolatte, la maggior parte dei contratti che regolano i rapporti tra le stalle e le industrie del latte prevedono specifici indici di adeguamento al mercato di riferimento o la ridiscussione periodica del prezzo riconosciuto in campagna. In questo modo, soprattutto nei periodi a forte volatilità di mercato, il sistema risponde in modo tempestivo ai cambiamenti di prezzi e costi.
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