Le professionalità dei dottori agronomi e tecnici agricoli lucani sono state tutelate. Il Tar della Basilicata ha infatti accolto il ricorso su quattro delibere della Giunta regionale lucana del Piano di sviluppo rurale, sulle quali erano state evidenziate delle anomalie, relative all’insediamento dei giovani agricoltori (misura 112), all’ammodernamento aziende agricole (mis. 121), alla partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualità alimentare (mis.132) e riguardo alla diversificazione in attività non agricole (mis. 311) e sugli investimenti per la produzione, utilizzazione e vendita di energia da fonti rinnovabili (azione C della stessa misura del bando). Il ricorso è stato presentato dall’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della provincia di Matera, dall’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della provincia di Potenza, dal Coordinamento regionale del Collegi professionali dei periti agrari della Basilicata – Matera, contro la Regione Basilicata e il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali nei confronti del presidente del Centro autorizzato di assistenza agricola (CAA) dell’Associazione Italiana Coltivatori di Matera e con l’intervento del Conaf, Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali.
Il commento del presidente Conaf – "Apprendiamo con grande soddisfazione – afferma il presidente Conaf, Andrea Sisti – la decisione del Tar della Basilicata conferma la linea intrapresa dal CONAF sulla libertà di accesso dei professionisti sia nell’ambito del PSR, della domanda Unica e della costituzione ed aggiornamento del fascicolo aziendale. L’ordinanza conferma quello che è un nostro diritto, ovvero essere al centro delle scelte tecniche e di indirizzo al momento della stesura di strumenti programmatici fondamentali per l’intero settore, quali appunto, il Piano di sviluppo rurale regionale".
Iacovone, Federazione Basilicata – Quindi in data 30 luglio il Tar ha comunicato di aver accolto la domanda di sospensione del provvedimento impugnato delle delibere (nn. 962, 963, 964 e 965) del 25 maggio 2009. "Nel Piano di sviluppo rurale – spiega Sandra Iacovone, presidente della Federazione degli ordini della Basilicata – avevamo rilevato enormi discrasie tra l’attività progettuale, le norme legislative delle professioni, oltre ad una serie di incongruenze per la corretta gestione delle procedure per l’accesso dei beneficiari alle provvidenze".