Meno burocrazia in agricoltura. E’ quanto richiesto a gran voce dalle associazioni agricole che sembrano essere state ascoltate. È stato firmato il decreto che estende all’agricoltura il piano che riduce gli oneri amministrativi del 25% in linea con quanto previsto da Bruxelles. Si parte dal monitoraggio degli adempimenti e dei passaggi più critici per poi passare al taglio degli oneri da parte delle amministrazioni interessate. Il lavoro di monitoraggio interesserà il 2010. Presto – ha annunciato Silvia Paparo, dirigente della Funzione pubblica – sarà promosso un tavolo con le organizzazione agricole e il ministero delle Politiche agricole. Per ora si lavorerà a livello statale, successivamente si passerà alle Regioni. L’obiettivo è quello di identificare gli obblighi amministrativi che hanno il più alto impatto sulle imprese. Si passerà quindi alla mappatura dei regolamenti di recepimento delle direttive comunitarie che – afferma Paparo ”in agricoltura spesso si caricano di ulteriori oneri”.
Le procedure per abbattere la burocrazia – Il lavoro è complesso. Sotto esame finiranno le procedure, gli obblighi informativi, le modalità di presentazione dei documenti, la tenuta dei registri, i certificati. Insomma tutta la mole di adempimenti che ogni anno vengono richiesti alle imprese agricole. A fornire questi dati saranno le aziende agricole alle quali verrà inviato un corposo dossier che va a scavare nelle minime pieghe degli adempimenti amministrativi con la quantificazione dei tempi richiesti per ciascun atto. Un modo per analizzare, lungo tutta la filiera, i punti di maggiore criticità. Alla misurazione seguirà l’adozione da parte dell’amministrazione competente del taglio del 25 per cento adottando misure organizzative, tecnologiche, normative e amministrative.
Rosanna Paliotta