MILANO – “Oggi è una vittoria per la scienza e per la ricerca, ma anche per l’agricoltura biologica”.
Così il Prof. Roberto Pilu, del Di.S.A.A. – Produzione, Territorio, Agroenergia dell’Università di Milano, ha commentato l’esclusione del biodinamico dall’emendamento sul biologico. Il professore associato, autore tra l’altro del recente volume “Agrifake” (leggi qui), si dice soddisfatto per questa decisione che tuttavia arriva in maniera inaspettata.
“Gli ultimi giorni sono stati sicuramente a favore delle richieste di chi era a favore del biodinamico, quindi sono particolarmente felice di questo risultato che premia lo studio, ma anzi sarà ancor più di stimolo alla ricerca”, ancora il Prof. Pilu che aggiunge “ammettere la pratica della biodinamica all’accesso ai fondi previsti per l’agricoltura sarebbe stato un grave errore dal momento che la biodinamica, che pur rispetto e che rappresenta un mercato in crescita, soprattutto su fasce alte di consumatori, fa riferimento a una filosofia, non a una scienza, e come tale non può essere legittimata da uno Stato al pari di discipline che invece si basano sulla ricerca. Biologico sta a biodinamico come astronomia ad astrologia, non possiamo confondere le due pratiche”.
Il prof. Roberto Pilu prevede da questa scelta uno scatto in avanti del biologico. “E’ sicuramente una disciplina in forte crescita, che non aiuta necessariamente i prodotti ad essere più salubri o migliori di quelli dell’agricoltura tradizionale (questa è una agrifake!), tuttavia sostiene l’ambiente e anzi ora è il momento per dare vita a studi di colture sempre più resistenti al clima in maniera sostenibile, al contempo prodotti agrofarmaceutici sempre più efficaci e in grado di agevolare nella scelta al biologico le tante imprese”.
“Prevedo anche che il mercato dei prodotti biodinamici crescerà ancora – conclude il Prof. Roberto Pilu – ma oggi serviva un messaggio forte, in un periodo di così tensione data anche dalla pandemia, un messaggio delle istituzioni e non del popolo dei social”.
Sulla questione è intervenuto anche il prof. Antonio Ferrante, Presidente del Collegio Didattico del Corso di Laurea triennale in Produzione e Protezione delle Piante e dei Sistemi del Verde e del Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Produzione e Protezione delle Piante del DiSAA. “Il governo ha ascoltato le critiche del mondo scientifico e in particolare la voce di scienziati e dei rappresentati di prestigiose Accademie scientifiche. Nella nuova proposta di legge il governo ha rimosso l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica a quella biologica, estromettendo dalla legge il metodo biodinamico e i suoi preparati. Tutti i sistemi colturali non possono esimersi dall’uso razionale dei mezzi tecnici e dall’utilizzo di solo quelli che apportano comprovati benefici sulla crescita delle colture”.