ROMA – Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli è intervenuto alla presentazione del XIX Rapporto Ismea-Qualivita, che si è svolto presso la Sala Cavour al MiPAAF.
A presentare il rapporto Cesare Mazzetti e Mauro Rosati, rispettivamente Presidente e Direttore Generale della Fondazione Qualivita, Cesare Baldrighi Presidente Origin Italia, Angelo Frascarelli Presidente Ismea e Oreste Gerini Direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica del Ministero.
Il Rapporto Ismea-Qualivita fotografa ogni anno il mondo delle denominazioni e l’evoluzione del sistema DOP e IGP italiano. Il XIX Rapporto, presentato oggi, dimostra ancora una volta come grazie alla distintività e alla tradizione delle nostre produzioni, la Dop economy tiene sul territorio nazionale e all’estero, si dimostra ancora il comparto che forse meglio di ogni altro è in grado di rappresentare la peculiarità e la forza delle produzioni made in Italy, e quest’anno cresce nelle regioni del Sud e nelle Isole e traina l’intero comparto agroalimentare.
Il Ministro Patuanelli è intervenuto a conclusione della presentazione, sottolineando come sia evidente a livello europeo una propulsione verso l’omologazione della produzione agricola, inaccettabile per i modelli produttivi come quello italiano che si basa invece su 841 prodotti di eccellenza totalmente diversi tra loro. “Proprio per questo è necessario promuovere e stringere alleanze a partire dalla Francia e dalla Spagna per contrastare questa deriva”, ha ribadito il Ministro.
Patuanelli si è poi soffermato sulla revisione del quadro normativo dell’etichettatura e su quello del regolamento DOP e IGP, che saranno al centro delle politiche comunitarie del 2022, sottolineando come sia necessario “lavorare per rafforzare le tutele e disinnescare le insidie che possono celarsi dietro il tentativo di trasferire l’intero capitolo della qualità alimentare all’ufficio per la proprietà intellettuale”.
Il Ministro ha poi evidenziato che bisogna continuare a salvaguardare e tutelare l’intero sistema produttivo dai rischi che possono generare l’omologazione alimentare, i sistemi di etichettatura fuorvianti come il Nutriscore, le fake news, i tentativi di imitazione sia sui mercati comunitari che su quelli terzi. “E’ paradossale che il dibattito sul Nutriscore, che ha visto recentemente la posizione di diversi Paesi cambiare, si scontri poi con le proposte di aggiungere addirittura un ‘bollino nero’ con la lettera F sul vino e sui prodotti alcolici. Dietro al sistema di etichettatura Nutriscore ci sono tentativi di omologazione nascosti. I cittadini vogliono essere più informati, non solo sugli aspetti nutrizionali ma anche su come quel prodotto è realizzato”, ha concluso Patuanelli.
Angelo Frascarelli – Presidente ISMEA
La differenziazione, insieme a innovazione e organizzazione, è la leva del successo dell’agroalimentare italiano. I dati che il Rapporto Ismea-Qualivita sulle Indicazioni Geografiche monitora con attenzione ci parlano di un modello produttivo fortemente orientato alla qualità, al legame territoriale e a una differenziazione multilivello. Ma in prospettiva è necessario che la filiera agroalimentare affronti la questione con ancora più impegno rispetto al passato, orientando i propri sforzi per uscire dalla logica delle commodity e fare della distintività l’elemento cardine delle strategie produttive e commerciali.
Cesare Mazzetti – Presidente Fondazione Qualivita
Il Rapporto Ismea-Qualivita accompagna, ormai da 19 anni, l’evoluzione del sistema DOP IGP italiano e, ancora una volta, evidenzia come esso rappresenti un modello efficace di sviluppo dei territori. La coesione delle filiere, la garanzia di sicurezza per i consumatori e la capacità di dialogo con le istituzioni hanno rappresentato punti di forza per la tenuta del settore in risposta alle difficoltà emerse durante la prima fase della pandemia.
I numeri delle nostre analisi sono il frutto del lavoro congiunto di operatori, Consorzi di tutela, enti e istituzioni in tutta Italia. La Fondazione Qualivita continuerà a supportare il sistema attraverso l’analisi del settore, proponendo elementi utili a definire una nuova visione strategica sulla qualità in risposta ai mutamenti in atto e ai nuovi obiettivi della transizione ecologica.